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Nives di Sacha Naspini

Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: Sololibri
Data: 16 ottobre 2020
URL: https://www.sololibri.net/Nives-Naspini.html

La voce umana di Jean Cocteau, la riduzione cinematografica di Roberto Rossellini che nel 1948 affidò ad Anna Magnani il monologo telefonico tratto da quel dramma, è impossibile non fare questi riferimenti nella lettura del libro di Sacha Naspini che E/O ha appena pubblicato con il titolo brevissimo di Nives, la protagonista di questa telefonata, che è un dialogo lunghissimo, quasi un’intera notte, tra la donna e il veterinario Loriano, amico d’infanzia.

Siamo in campagna, Nives ha perso da pochissimo il marito Anteo, non ha voluto seguire la figlia Laura sposata a un francese, ha preferito restare nella sua terra, a seguire gli animali: una gallina dal nome umano, Giacomina, zoppa ma fedele compagna della ormai sola padrona, razzola per la casa e non le fa sentire troppo il peso della vedovanza, cosa di cui lei stessa è stupita. Ma quando una sera Giacomina, di fronte a una pubblicità televisiva si blocca, rimanendo immobile, paralizzata in una postura attonita, Nives, dopo aver tentato in ogni modo di rianimarla, si decide a chiamare il veterinario. Al telefono risponde la moglie Donatella, che esita a svegliare il marito, data l’ora tarda, ma poi si convince ad aiutare l’amica neovedova. Loriano arriva al telefono, ascolta di malavoglia la strana richiesta e l’altrettanto strana “malattia” della gallina, ma poi, mentre Donatella ronfa sonoramente, comincia un dialogo tra i due che ben presto degenera: la gallina era solo un pretesto, Nives ha ben altro di cui parlare, ricordare, rimproverare, l’amico di gioventù.

In un crescendo di rivelazioni che lasciano Loriano sempre più sbalordito, disorientato, sconvolto: tutta la vita del paese, del gruppo di amici, degli anni settanta, quelli della loro giovinezza riemergono con rivelazioni sconcertanti. Ci sono stati episodi mai rivelati, amori nascosti, tradimenti, delusioni, grandi dolori, abbandoni. Nives con un linguaggio duro, tagliente, fa rivelazioni spietate, affronta finalmente Loriano Bottai, lo mette di fronte a responsabilità che non si era assunto, a vigliaccherie e meschinità di cui finalmente si ha il coraggio di parlare. La telefonata non sembra avere mai fine: troppe sono le cose che vanno chiarite, troppi i rapporti falsi che vanno tolti dall’oscurità e dalla dimenticanza. Il tema della solitudine è quello intorno a cui ruota la storia di Nives, contadina coraggiosa, intelligente, stravagante forse, ma certamente capace di affrontare la propria identità e quella della persone coinvolte nella storia. Lingua scorrevole, espressioni dialettali, formule del parlato quotidiano, un libro che si legge con curiosità e divertimento, leggero ma mai superficiale né banale.