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I consigli della redazione: Colloqui di pace di Tim Finch

Autore: Aida Edemariam, The Guardian
Testata: Internazionale
Data: 23 ottobre 2020

II protagonista, Edvard Behrends, conduce i colloqui tra due fazioni mediorientali senza nome. Come quasi tutte le persone coinvolte nei negoziati, conosce le regole e i trucchi, e sa riconoscere i bluff che si usano per salvare la faccia. Sa anche che, appena fuori dal palco, tutti i discorsi sono oscurati dalla violenza, in oscuro contrappunto all'ambientazione del romanzo, un raffinato resort avveniristico in cima a una montagna tirolese. La voce narrante di Edvard è pacata e colta. Usa frasi ricercate, spesso vivide, sofisticate e ben tornite. Quanto alla trama, non accade granché. Quelli che in altri romanzi potrebbero essere indizi che portano a stravaganti colpi di scena, qui non vanno da nessuna parte, e i fili narrativi non riannodati restano tali. Ma il fatto che accada così poco è determinante nel romanzo. Il gioco diplomatico con le sue regole, scritte e non scritte, è solo uno schermo sottile. Dietro c'è il gioco più alto dei sentimenti, inespressi perché è cosi difficile nominarli, affrontarli o perfino capirli. Colloqui di pace è un commovente studio della fragilità, dell'amore e del tempo, della fortuna e del dolore, di ciò che resta quando tutto il rumore – delle macchinazioni, della violenza e delle storie in conflitto – è messo a tacere.