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Emotività e turbamento nella vita di tre donne

Autore: Tiberio Crivellaro
Testata: La Sicilia
Data: 24 ottobre 2020

Spendo poche righe su un bel tomo per quelli di voi miopi e pigri, mezzogiorni o nordisti che siate, sicuramente non japponici. Presto dico: lode e merito all’autrice giapponese Mieko Kawakami in “Seni e uova” (edizioni e/o) che ha brillantemente sostenuto le 619 pagine scritte con brio, condite con witz freudiano. Pubblicato nel 2019, ha avuto il più importante riconoscimento in Giappone: il Premio Akutagawa, che vede tra i “laureati” personaggi del calibro di Kobo Abe e Kenzaburo Oe. La traduzione in italiano è mediocre anche se qua e là, a macchia di leopardo, da metà libro poi riluce. La “seccatura”: il significato dei tanti termini in lingua rimanda a fine libro piuttosto che a piè pagina! Ma voi, miei cari, so che perdonerete 70 volte 7. La Kawakami ben si destreggia abilmente tra emotività e turbamenti raccontando la storia di tre donne: Mariko, la sorella Natsu e la figlia Midoriko che stranamente comunica con la madre solo tramite bigliettini. Crisi tra madre e figlia adolescente? A quel tempo Mariko era decisa a rifarsi i seni attraverso la chirurgia estetica con lo stupore di Natsu. Andare contro i pregiudizi medievali di un giapponesismo seppur moderno? Da quale oscuro impulso era mossa? Meglio la povertà con onore piuttosto che cedere alle incalzanti tentazioni dell’occidente? Passano gli anni. Natsu è diventata scrittrice di successo, ma col terrore di restar sola. Comincerà a considerare la possibilità di diventare madre attraverso la fecondazione assistita. Mi direte: “ma che c’entrano le uova?" Beh, son ovali come i seni a patto che qualcuno non se le frantumi in testa. Che sia un romanzo autobiografico? Se avete pazienza la chiamo al cellulare, poi ve lo dirò. Sayonara.