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Il maledetto condominio, centro della nostra società

Autore: Giulia Villoresi
Testata: L'Espresso
Data: 18 gennaio 2021
URL: https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2021/01/18/news/condominio-societa-1.358556

(...) E, come abbiamo visto, romanzi. Che in effetti rivelano una tendenza generale: quando uno scrittore sceglie il condominio, non lo fa per allestire scenari di letizia. Massimo Cuomo (“Casa è dove fa male”) lo ha scelto per scrivere il suo primo romanzo «senza luce». I primi tre, dice, erano molto diversi. «Ma più scavavo nelle relazioni umane più trovavo qualcosa di torbido e disperato. Così è emerso il tema dei vizi capitali». A ciascun vizio corrisponde uno dei sette appartamenti di una palazzina alla periferia di Mestre (torna la numerologia: i tre piani di Nevo; le cento stanze di “La vita, istruzioni per l’uso” di Perec, archetipo della letteratura condominiale). Qui la voce narrante è il condominio stesso (Dio?), che tutto vede e perdona di questo piccolo mondo, in cui la legge di causa-effetto si manifesta con precisione taoista: «Mi piaceva l’idea che ogni minuscolo spostamento individuale, per quel gioco di prossimità per cui il soffitto di uno è il pavimento dell’altro, creasse un legame invisibile tra il primo e l’ultimo piano. E che dunque l’infelicità di una singola persona avesse in qualche modo a che fare con la felicità di tutti».