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Massimo Cuomo – Casa è dove fa male

Autore: Angelo Orlando Meloni
Testata: Senzaudio
Data: 3 marzo 2021
URL: http://senzaudio.it/massimo-cuomo-casa-e-dove-fa-male/

Questo libro sarà, senza ombra di dubbio, uno dei pezzi pregiati del mio 2021 letterario. Venivo da un periodo in cui faticavo a portare a termine un paragrafo senza perdermi nei miei pensieri, ma ho aperto “Casa è dove fa male” di Massimo Cuomo e non l’ho più lasciato fino a che non sono arrivato alla fine.

Probabilmente è stata la vicinanza del luogo raccontato ad attirarmi all’inizio. La storia viene narrata dal punto di vista di un condominio di Mestre, paese che è a pochi minuti da dove vivo io e che per ragioni su cui non mi dilungherò conosco abbastanza bene. Quindi questo condominio con vista su Porto Marghera e il suo cielo pallido mi è proprio sembrato di conoscerlo. Era come se ce lo avessi davanti agli occhi a mano a mano che le pagine scorrevano. Questo però è stato solo il pretesto iniziale che da solo non sarebbe bastato a farmi arrivare fino alla fine.

“Casa è dove fa male” (E/O Edizioni 2021) è un libro splendido. Massimo Cuomo è uno scrittore davvero molto bravo e in questo libro dà mostra di tutto il suo talento. Come dicevo la storia è raccontata dal condominio e i soggetti raccontati sono le famiglie che ci vivono. Ci sono i Prampolini che pur di non spendere più del necessario alla sopravvivenza non usano il riscaldamento; ci sono i Busetto che si barcamenano tra uno spioncino e le pagine della settimana enigmistica; c’è il dottor Sbrogio che vive da solo e in perenne attesa che la sua dipendenza suoni alla porta; c’è Severino Schirru che attende il ritorno della moglie e altri nuclei familiari che calcano la scena a diverso titolo. Le famiglie, come in tutti i condomini, tessono delle tele di relazioni che a volte possono essere positive, ma che molto spesso si fondano sulla sopportazione reciproca e quando la pazienza, o forse qualcosa di ancora più inafferrabile, cede, allora succedono cose impossibili da prevedere.

Come è impossibile prevedere anche il destino dei ratti che compaiono qua e là e che sembrano osservare con i loro occhi piccoli e acquosi la meschinità delle famiglie che vivono nel condominio e paiono voler sgretolare a piccoli morsi un equilibrio dalle fondamenta troppo molli.

L’intreccio presentato in questo libro è perfetto, l’occhio del narratore entra e esce da un appartamento all’altro, coglie particolari anche minuscoli che poi, sommati assieme, danno un quadro generale molto complesso.

Quello di Massimo Cuomo è un libro che racconta la malinconia, il rimpianto di non essere diventati ciò che volevamo o per aver dovuto seguire un destino non nostro, il disagio per le scelte sbagliate; ma racconta anche di violenza, di meschinità e bassezza umana, di scollamenti dalla realtà e, in fin dei conti, racconta tutto quello che possiamo trovare negli esseri umani. Raccontare un simile intreccio però non è facile, serve del talento e devo dire che la scrittura di Cuomo mi è piaciuta molto. A tratti carica di poesia, mai banale, capace di affrontare con lo stesso piglio sia la crudeltà, la violenza e il degrado spirituale, sia gli attimi di liberazione che soccombono al destino. Come dicevo, tutto è visto attraverso lo sguardo del condominio che non giudica, si limita a riportare i fatti in maniera molto dettagliata e profonda; non può non costatare che ci sono alcune vibrazioni che a volte sfuggono ai nostri sensori che si propagano nell’aria e influenzano ognuno di noi. Devo confessare che in un paio di punti mi sono commosso, ma questo non aggiunge e non toglie nulla al valore di questo libro che io consiglio vivamente a tutti di leggere.