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Le parole vissute come unica patria felice

Autore: Elisabetta Rasy
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 9 maggio 2021

«In Algeria all'Inizio degli anni 90, degli uomini e donne credenti o meno, politicizzati o meno, ricevono nelle cassette della posta delle lettere di avvertimento: "Verremo presto a tagliarti la gola",. Ma durame la guerra civile, nel decennio nero, Nina Bouraoui la sua famiglia sono lontani, al sicuro a Rennes, la città di sua madre che nella locale università ha conosciuto il futuro marito, proveniente da quella terra turbolenta dall'altra parte del Meditenaneo. Nina, che è nata nel 1967, vi ha però passato i primi 14 anni della sua vita, e i colori, il mare le rocce che si gettano nell'acqua, il silenzio catartico del deserto, insieme all'eco della violenza, le sono rimasti impressi nell'anima e ancora più sul corpo.come una identità profonda e indimenticabile. Ma anche come l'origine di una frattura che attraversa tutta la sua vita e s'impone. come tema e come ritmo stilistico. nella sua scrtttura. (...)