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Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona

Autore: Francesco Marilungo
Testata: Mangialibri
Data: 12 maggio 2021
URL: https://www.mangialibri.com/ultimo-discorso-alla-societa-proustiana-di-barcellona

“Il viaggiatore non conosce il viaggio / più dell’amante / le labbra dell’amata”. Sta in questi tre versi il concentrato poetico di queste pagine di Mathias Énard. Il viaggio: la perlustrazione fisica del corpo della Terra (Libano, Polonia, Russia, Portogallo, Tajikistan, Andalusia, i Balcani, i mari…), atto erotico, voluttuoso, alla frusta di un mistero che chiede d’essere sondato, di una nostalgia che chiede d’essere ubriacata. Le labbra: soglia del dire, del restituire al mondo il respiro preso in prestito, le parole prese in prestito (da tante lingue: spagnolo, catalano, russo, arabo, provenzale, persiano); le labbra, anche, come soglia del bere, dell’ingresso della medicina dell’anima nostalgica, porte che danno libero accesso all’ebrezza che spiega, accompagna e maledice il viaggio (vino dolce portoghese, rakija balcanica, vodka in Russia o Polonia, araq in Medio Oriente…); le labbra, infine, superficie del bacio, contatto con la pelle altrui, luogo d’illusoria, transitoria compenetrazione, luogo d’incontro. È una viandanza intellettuale ed erotica quella di Énard (“come potrebbe il cuore toccare ciò che il corpo ignora”); a precederlo lungo il sentiero ci sono le infinite pagine che divora, gli studi, i versi di poeti com’egli stesso avvinazzati. Sempre proteso verso un Oriente (il Libano, l’Asia, la Persia) anche interiore (Bosnia, Polonia, Andalusia), verso un’alterità che scuote e integra la propria identità: “Percorro a tentoni la tenebra occidentale, / le mie braccia attorno al mondo”…