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L’Odissea di Enard, disarmante geografia dello spirito in versi

Autore: Giacomo Paternò
Testata: Lucia libri
Data: 3 giugno 2021
URL: https://www.lucialibri.it/2021/06/03/enard-disarmante-geografia-spirito/

on è solo un formidabile romanziere Mathias Enard, ma un poeta capace sempre di una metafora inedita, con un’analogia inusitata, un’allegoria improbabile. Nel poemetto “Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona”, tra polvere e sangue, cibo e alcol, mette in scena un lungo ritorno a Itaca – nel suo caso Barcellona – tra molte sirene e Polifemi ma senza dèi, Penelopi o Telemachi. Una sola la stella polare: l’amore umano

Leggere questa raccolta poetica di Mathias Enard, Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona (261 pagine, 18 euro), pubblicato dalle edizioni e/o, è stata una fatica. Se ne esce spossati, come aver percorso tutti i luoghi e le situazioni che questa disarmante geografia dello spirito ci presenta. Se ne esce stanchi, e sporchi di polvere e sangue, di fango e neve, di ruggine e salsedine; se ne esce con la bocca impastata con mille sapori contrastanti tra spezie e agrumi, falafel e aringhe, zafferano e melograni. E sicuramente ubriachi: chi avrà avuto lo stomaco per resistere alla vodka, alla grappa, alla rakajia di Sarajevo, si lascerà andare infine alla dolcezza inebriante dei vini di Lisbona – penultima tappa dell’autore – che egli mescia e ci porge come un coppiere che vuole invitarci alla dimenticanza. Della guerra, innanzitutto, dove «la poesia è una scatoletta di sardine nell’ora dell’assedio».

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