Realista e aspro è Macello di Maurizio Fiorino (e/o), un romanzo breve che traccia, con una lingua concreta e autentica, il rapporto complesso tra padre e figlio in un meridione spietato e implacabile con i sensibili e i deboli. (...)
Grazie a un'intima crudeltà nei toni e a una scrittura filmica - debitrice di un certo realismo fotografico presente in Giuseppe Tornatore -, Macello si legge come un buon romanzo rurale ed esistenziale. Un'opera aggressiva, dal ritmo accelerato e ostinato, distante dall'elegante freddezza autobiografica di opere come La cantina di Thomas Bernhard, appartenente piuttosto a un'ideologia narrativa, più carnale e istintiva, come quella portata avanti dal conterraneo di Maurizio Fiorino, il calabrese Carmine Abate.