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"C'è tanta Italia nei miei romanzi e non è un caso: vorrei vivere qui"

Autore: Francesca Angeleri
Testata: Corriere della Sera
Data: 16 ottobre 2021

(...) Cambiare l'acqua ai fiori (...) è una storia di rinascita. Come si rinasce ogni giorno?

"Io vivo sempre nel presente. Mai nel passato e neppure nel futuro. È questo che permette al sentimento di rinascita di esistere ed è in tutti i miei romanzi. Il mio tentativo è quello di invitare i lettori ad approfittare sempre del momento presente".

Dove incontra i suoi personaggi?

"Violette è nata in un cimiterino della Normandia vicino alla casa dei genitori del mio compagno. Stavamo passeggiando con i nostri cani e mi sono seduta su una tomba per cambiarmi le scarpe, e all'improvviso ho avuto la rivelazione su Violette. In 'Tre' a parlare è soprattutto Nina, la conosco bene perché si occupa di un rifugio per animali di cui faccio parte da quattro anni. Per i personaggi maschili mi sono ispirata a persone che conosco mentre Virginie l'ho 'incontrata' in una fiera di libri".

(...) La sua scrittura è sensoriale. Leggendola si percepiscono i profumi, si sentono i gusti,,,

"Io scrivo spesso in prima persona e sento davvero fisicamente ciò che sentono i miei personaggi. Che sia una bambina di cinque anni o un vecchio signore. Il freddo, il caldo, i profumi..."

Ambienterebbe una storia in Italia?

"Mi piacerebbe tantissimo e non è escluso che un giorno venga a vivere in parte nel sud Italia che amo alla follia. (...) Dall'inizio, l'Italia si ripete nei miei libri e non è una coincidenza"

C'è anche molto mare.

"L'acqua è come un battesimo. Nell'acqua ti lavi di tutto. Anche in 'Tre' i protagonisti fanno un viaggio in Italia e c'è questa scena in cui c'è un bagno in mare che simboleggia un battesimo. Nell'acqua di Marsiglia Violette ripara il suo dolore" (...)