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«L'Europa è nata dai conflitti ma lo dimentica»

Autore: Eleonora Barbieri
Testata: Il Giornale
Data: 10 marzo 2022

Solo un anno fa, parlando con Mathias Enard, a proposito della letteratura aveva detto: «Scrivere è un viaggio fra la magia perduta e le nostre miserie». Quante miserie ci sono oggi, sotto i nostri occhi, e quanta magia, che sentiamo perduta, di un grande Paese dalla storia immensa quanto i suoi paesaggi. Un anno fa Enard parlava di Oriente e Occidente, il tema al centro di Parlami di battaglie, di re e di elefanti e di Bussola , il romanzo con cui ha vinto il Goncourt nel 2015. Ora è appena stato ripubblicato Zona (da e/o, suo editore italiano), romanzo che racconta di Francis Servain Mircovic, una spia, prima in Medio oriente e poi nei Balcani in guerra negli anni '90. E anche il rapporto fra Russia e Occidente è un altro dei temi cari al romanziere francese, come ben sa chi ha letto il breve (e bellissimo) L'alcol e la nostalgia . Enard si trova in Italia, a Pordenone, perché quest'anno è il protagonista del Festival Dedica (fino al 12 marzo). Mathias Enard, il suo Zona , appena tornato in libreria, parla proprio di guerra. «E di guerre , al plurale. Purtroppo la storia, non solo d'Europa ma di tutto il Mediterraneo, è fatta di guerre, da tremila anni a questa parte. Di guerra, di conflitti, di grande violenza». Il conflitto in Ucraina però ci sconvolge. «Il fatto è che, forse, l'Europa si era dimenticata della guerra, negli ultimi cinquant'anni. A parte, appunto, l'esplosione di violenza nell'ex Jugoslavia, proprio nel cuore del continente».