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«La ricerca del padre è bruciante»

Autore: Alberto Pezzini
Testata: Libero
Data: 30 aprile 2022

È un romanzo bellissimo e dolente l'ultimo scritto da Santiago Gamboa . Sarà lunga la notte ( edizioni e/o, pagg. 411, euro 19 , nella traduzione vivace di Raul Schenardi) si apre con una scena da film. Un Hummer di colore nero e due Nissan Discovery di colore grigio. Le tre auto vengono sorprese da una pioggia di proiettili. Dopo questo quadro così violento all'inizio, tutto vira verso una storia d'inchiestaambientata in Colombia e poi più in là, fino alla Guyana Francese. Gamboa non si considera uno scrittore di gialli ma piuttosto un giornalista che osserva la realtà dalla finestra. In effetti, i suoi libri sono lo specchio sociale mediante i quali poter guardare la vita di un posto ben preciso come attraverso un paio di lenti zeiss. Precise. In queste pagine la protagonista è Julieta che fa la giornalista. Secondo Gamboa i giornalisti sono eroi, a volte vengono minacciati ma portano fino in fondo le loro inchieste senza preoccuparsi di far trionfare la giustizia. Il libro - denso come un fiume tropicale - parla anche degli orfani, del concetto di orfandad che abbiamo tradotto con un cacofonico "orfanità"». Come mai ci sono così tanti orfani in questo romanzo e come mai gli animali sono diversi dagli uomini perchè non hanno bisogno di un padre ? «La Colombia è una terra orfana di per sé. A differenza dell'Italia ( di cui Gamboa ha la cittadinanza) non è un Paese che interverrebbe per proteggere i suoi cittadini. È orfana perché manca del senso di protezione sociale verso i suoi abitanti, e poi lo è soprattutto a causa di 50 anni di guerre civili che l'hanno lacerata. La pacificazione ha lasciato un equilibrio fragile».