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C'è "Mare mosso" e il prode Achille molla gli ormeggi

Autore: Eleonora Lombardo
Testata: La Repubblica Palermo
Data: 26 giugno 2022

Tra le onde del mare anche le cose ordinarie cambiano nome e ne prendono uno specifico che in mezzo alla tempesta non lasci spazio ai dubbi. Il mare a modo suo è schietto e brutale. E così anche gli uomini, che sono fatti di parole e promesse, in mare si trasfigurano e assurgono alla dimensione eroica, sanno dominare le paure e governare i venti, sanno sfidare quello che sulla terra ferma li paralizza. Non si sottrae a questo destino Achille Vitale protagonista del nuovo romanzo di Francesco Musolino "Mare mosso", edizioni e/o, un uomo che al mare dà il meglio di sé, il coraggio e il sangue freddo che gli manca nella vita privata. (...)

Musolino, che ha esordito con un romanzo che lo ancorava alla sua Messina, molla gli ormeggi e sfida il mare aperto con una storia ambientata prevalentemente tra le onde di una notte di tempesta tra personaggi nitidi e schietti e brutti ceffi da smascherare, tra "uomini da molo" e "uomini di mare aperto". La storia di mare, con il suo linguaggio preciso e un vivace rimbalzare di porti, da Palermo ad Atene, da Cagliari a Venezia, ha il pregio di scivolare via durante la lettura affidandosi a una trama solida, e incagliandosi soltanto negli scogli del cuore. Il coraggioso Achille, come l'albatros di Baudelaire, maestoso in volo e impacciato a terra, finché sfida le onde è regale, ma diventa goffo al cospetto di Brigitta, bellezza danese con una passione per la letteratura anglosassone che lo strapazza peggio di un fortunale fino a portarlo a fare la mossa sbagliata. Ma, scrive l'autore, «una volta che accetti di salire su uno scafo bisogno mettere in conto l'ingegno, non fare troppi programmi e non lasciarsi mai scoraggiare». È apprezzabile il lavoro di documentazione sulle vicende dei porti sardi negli anni Ottanta e soprattutto la ricostruzione della vita sui rimorchiatori, i personaggi secondari, seppure in apparizioni fugaci, hanno tratti che li rendono immediatamente riconoscibili, come l'istintività di Georgos, la leggerezza di Efisio, la buona fede di Carmine e la vigile presenza del triestino Zeno Parodi che aggiunge alla storia un pizzico di pragmatismo nordico. La storia di Musolino ( giornalista messinese free lance, esordio con "L'attimo prima") ha la scansione di un noir, ma con il ritmo tumultuoso di un romanzo picaresco immerso in quell'universo pop che furono gli anni Ottanta in Italia, dove immancabile è il Casio al polso, le Muratti tra le labbra e l'ombra della droga che travolgerà il nostro Paese.