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Una ballata di "vecchi" marinai: "Mare mosso" di Francesco Musolino

Testata: Critica Letteraria
Data: 1 luglio 2022
URL: https://www.criticaletteraria.org/2022/07/francesco-musolino-mare-mosso-libro.html

Sardegna, 24 dicembre 1981: una nave cargo turca, l'Izmir, è alla deriva. Il mare in tempesta rende più arduo e pericoloso il suo salvataggio, di cui si occupa Achille Vitale, che guida una piccola ciurma specializzata in soccorsi in mare.

Non c'è niente da fare. I guai succedono sempre di notte. In questo piccolo ufficio a due passi dal porto di Cagliari, uno dopo l'altro, dalle sette di sera fino alle sei del mattino, facciamo a turno per montare la guardia e intanto ascoltiamo i bollettini nautici aspettando che accada qualcosa. (p. 13)

Questo è l'incipit fulminante - dopo un breve prologo - di un romanzo che si legge d'un fiato, senza sbavature o momenti di stanca. Credo che di Mare mosso di Francesco Musolino la prima cosa che si può dire è che non ha una pagina superflua e ciò significa un ritmo stringato ma mai tachicardico, perché alterna capitoli d'azione a capitoli più riflessivi, grazie al sapiente uso di flashback. Assai convincente è l'io narrante, Achille Vitale, del quale cogliamo sempre il mood, ma che non è mai un io debordante, cosicché la narrazione non è mai appesantita da divagazioni intimiste. Noi intravediamo la vita e la vicenda di Achille, quasi da spiragli, anche perché l'intreccio ordito dall'autore prevede anche un cambio di focalizzazione, che ci porta a seguire le vicende di Mr. K. (...)

Poi, raccogliamo gli effetti della storia, fino ad accarezzare un lieto fine, poi rovesciato da un colpo di scena finale. Molti dei capitoli sono introdotti da epigrafi, citazioni che servono come chiave esegetica di quanto viene raccontato. Fra le varie epigrafi, ho amato in particolare quella del capitolo 20: «Non c'è lido più lontano di quello dove non si approda» e non solo perché appartiene ad un concittadino di Musolino (e mio) Stefano D'Arrigo, ma perché ci rimanda al carattere mitopoietico del mare, della tempesta, dell'approdo mancato. Sebbene nascosto dalla veste di un noir, Mare mosso non dimentica la cornice simbolica del mare, quell'appartenenza indissolubile che ogni isolano conosce. E il lido di Achille Vitale, purtroppo, sarà molto lontano, senza approdo, ma il personaggio è talmente riuscito e, alla fine, amichevole, che lascia il desiderio di continuare a conoscere le sue avventure.