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Mare mosso, una sfida per sognare

Autore: Giusy Sciacca
Testata: La Sicilia
Data: 15 luglio 2022

L'estate arriva in libreria con "Mare Mosso" (Edizioni e/o) dello scrittore e giornalista messinese Francesco Musolino. La promessa è di travolgerci con una storia avvincente ispirata a un fatto di cronaca. Dopo tre anni in libreria. Come si vive l'attesa, la gestazione e infine la pubblicazione di un nuovo volume? «È stato un periodo molto intenso, attraversato dai due anni della pandemia. Chiuso in casa, davanti alle carte nautiche e con la musica di Einaudi nelle orecchie, ho preso il largo, evadendo dalle mura domestiche. Scrivere è una dolce ossessione, un canto delle sirene al quale è stato impossibile sottrarsi. Ora è tutto nelle mani delle lettrici e dei lettori». "Mare mosso " è ambientato nel 1981 e s ' ispira a una storia vera. Ci racconta quale? «Una notte, nel Mar di Sardegna, una nave cargo lancia un sos e l'intero equipaggio viene prelevato con un elicottero. Sopravvissuto ad un terribile vento di maestrale con onde alte diversi metri, si incaglierà nella costa sarda con la stiva piena di pesce congelato. Sono gli anni '80: non c'era il gps, non c'erano i cellulari e gli incidenti in mare erano assai frequenti, con yacht e navi che colavano a picco, per inesperienza o fatalità. Mi sono documentato con i giornali ma avevo già deciso che ne avrei fatto un romanzo di fiction, creando un personaggio con un passato e un amore molto travagliato». Abbiamo lasciato una scrittura molto intima ne "L'attimo prima" (Rizzoli). Riscopriamo adesso un romanzo d'azione e di intrigo ad alta tensione. Da quanto tempo teneva in serbo questa storia? «Ben cinque anni. "L'attimo prima" è un omaggio a mio papà, ad una vita diversa che non ho mai vissuto, uno sliding doors siciliano. Ma per scrivere "Mare mosso" ho letto tantissimi libri di mare, ho visitato la costa sarda, sono salito a bordo di un rimorchiatore e mi sono consultato con marinai ed esperti di nautica. Raccontare il mare è una grande sfida perché il tempo fra le onde sembra sospeso e nel momento in cui si alza il vento e lo scafo inizia a rollare da destra a sinistra, hai la chiara percezione che non puoi fare nulla per sottrarti alla sorte. Mi piaceva l'idea di raccontare un uomo che raccoglie una grande sfida in nome dell'amore, un uomo che si lancia a bordo di rimorchiatori per salvare scafi in difficoltà. Un uomo che ha perso tutto e si rimbocca le maniche, senza tradire ciò in cui crede». Il racconto di una storia vera è reso omaggiando la tradizione dei maestri della letteratura del mare e d'avventura da Pratt a Izzo, da Cussler a Smith. La letteratura made in Sicily può così far suo un filone internazionale? «Ha colto un passaggio chiave. Anche per ragioni di lavoro, leggo molti esponenti del giallo italiano e sono tanti gli autori che lo stanno rinnovando con enorme successo. Io ho scelto una strada diversa, guardando al noir mediterraneo e al grande romanzo d'avventura degli anni '80, ispirandomi ai grandi autori, provando a ripartire dalle tavole di Corto Maltese e dalle avventure del Montale, creato da Izzo. "Mare mosso" è una grande sfida, volevo firmare un libro ambizioso, cercando di sbaragliare gli stereotipi e affrontando il mare, un elogio alla narrazione e alla potenza delle storie, capaci di portarci lontano, facendoci sognare». " Mare mosso " ha per protagonista il mare fin dal titolo, ma in una veste diversa rispetto a come gli isolani sono abituati a viverlo. Com ' è il suo personalissimo mare? «Il mare per me è stupore e terrore. Il mare è l'essenza della potenza della natura, capace di ammaliarci e darci l'idea del Tutto. Il mare può essere sconvolgente, del resto, una delle minacce più grandi per il nostro futuro, è proprio innalzamento delle acque, pronte a sommergere ogni cosa. Il mare non puoi possederlo e le sue profondità celano tesori, relitti, mostri marini e fondali ancora oggi sconosciuti. Pensi, studiamo il cielo e vorremmo colonizzare Marte; eppure, il mare continua ad essere un mondo quasi alieno, praticamente sconosciuto».