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Si risveglia dal coma l'anima bielorussa

Autore: Gianni Santamaria
Testata: Avvenire - Agorà
Data: 24 agosto 2022

Ogni tanto ci si aspetta che dalle pagine salti fuori Nina Bahinskaja, l'anziana donna divenuta un'icona delle proteste in Bielorussia del 2020. La si ricorda mentre, sventolando la bandiera biancorossa, resisteva in modo non violento alle cariche dei poliziotti. E in un certo senso gli eventi di due anni fa già sono in filigrana nelle pagine di Ex figlio di Sasa Filipenko in uscita il 31 agosto (e/o, pagine 272 euro 18,00). Apparso a Mosca nel 2014 e boicottato in Bielorussia, il romanzo prefigura quanto sarebbe accaduto nel 2020, alla luce di quanto già accaduto dieci anni prima. (...)

L'incidente che manda Cysk in coma è ispirato a un fatto vero. Vengono rievocati molti attentati (attribuiti dal regime all'opposizione) e omicidi di giornalisti e dissidenti. Non mancano passaggi che illuminano anche l'attualità della vicina Ucraina. Come nella tirata geopolitica che Stas fa all'amico dormiente, spiegandogli che i «fratelloni» non lasceranno mai andare il loro territorio, necessario come cuscinetto per non sentire sul collo il fiato dell'Occidente. Ma su tutti i temi - lingua, bandiera, nazione, politica - spicca quello di una generazione senza padri. Cysk non ha mai conosciuto il suo. Disprezza il patrigno. E in una sorta di delirio allucinatorio arriva a ipotizzare che il suo vero padre possa essere un papavero del regime, addirittura il Presidente, anche se non gli somiglia. In fondo, spiega l'autore in un breve antefatto in causa propria , il libro «è un tentativo di capire perché la Bielorussia fosse piombata in un sonno letargico da cui non pareva avere alcuna intenzione di svegliarsi». Ma anche una spiegazione del perché nel 2020 i bielorussi abbiano deciso di muoversi. Inoltre è «un'enciclopedia dei pretesti, un dizionario dei motivi» che li spingono «a lasciare la casa in cui sono nati». Infine un racconto di come si diventa «ex figli, figli interrotti del proprio paese e delle proprie famiglie».