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Il noir del Midi, tra flic inquieti e l'odio della Francia profonda

Autore: Guido Caldiron
Testata: Il Manifesto
Data: 25 agosto 2022

Il fantasma pazzarello di Charles Trenet percorre ancora le vecchie strade del centro di Perpignan, anche se le strofe di «Douce France», forse la sua canzone più nota, lanciata già in piena guerra mondiale, nel 1943, suonano più sinistre che rassicuranti ora che della «dolce incoscienza dell'infanzia» sembra essere rimasto davvero ben poco nella città catalana scossa dalla violenza.

LO SA BENE IL TENENTE di polizia Gilles Sebag che si trova a fare i conti con un omicidio commesso durante le cerimonie del Venerdì Santo. Il Sanch , come si chiama da queste parti, che vede sfilare in processione attraverso l'antico cuore urbano un corteo di uomini vestiti con tunica e cappuccio bianchi, le donne seguono vestite di nero, le sofferenze e gli oltraggi subiti da Cristo. E, come se non bastasse, negli stessi momenti agli agenti arriva la segnalazione che una rapina è appena stata compiuta in una gioielleria di un'altra zona della città. Tra i due eventi ci può essere un qualche legame, si interrogano inquieti gli investigatori? A rendere però tutto ancor più misterioso, e affascinante per i lettori, arriva la scoperta che la vittima, colpita a morte con un coltello durante la processione, viveva proprio nell'ex casa di Trenet, dove il cantante aveva passato parte della giovinezza prima di trasferirsi a Parigi a vent'anni intorno al 1930. Un ritornello non fa primavera (e/o, pp. 314, euro 18, traduzione di Silvia Manfredo), nuovo capitolo delle indagini di Sebag - le edizioni e/o hanno già pubblicato In autunno cova la vendetta, Il paradosso dell'aquilone e La stagione dei tradimenti - illustra ancora una volta la capacità di Philippe Georget di rendere il lato in ombra della vita di provincia, spesso immersa in pregiudizi e rancori sedimentati nel corso del tempo e che riecheggiano nella memoria individuale come in quella collettiva. Per lo scrittore, nato nella banlieue di Parigi ma trapiantato da tempo nella città dei Pirenei orientali, che nell'ultimo decennio si è affermato come uno dei volti nuovi del polar transalpino, si tratta però anche di indagare nell'animo di personaggi che oltre che commettere o risolvere dei crimini non cessano di interrogarsi sul senso ultimo dell'esistenza. (...)