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Scalare la parete dell'anima

Autore: Fabio Gambaro
Testata: La Repubblica - Robinson
Data: 20 agosto 2022

Nel corso della sua vita, Jean-Christophe Rufin ha attraversato molteplici esperienze, da cui poi ha tratto ispirazione per i suoi numerosi romanzi. È stato infatti medico, militante umanitario (tra i fondatori di Medecins sans Frontières), viaggiatore, diplomatico, scrittore di successo (vincitore del Prix Goncourt e membro dell'Accademia di Francia), grande amante della montagna nonché esperto alpinista. Proprio la tenace passione per le cime è all'origine del suo ultimo avvincente romanzo, Fiamme di pietra , nato dalla volontà di dare nuova linfa al nobile genere della letteratura di montagna. Non che oggi manchino i libri sulle imprese piccole e grandi dei "conquistatori dell'inutile", per usare la celebre espressione coniata dall'alpinista Lionel Terray, ma a detta di Rufin tali opere mancherebbero quasi sempre di quel «supplemento d'anima che trasforma un tema in trama e una persona in personaggio». E soprattutto, al di là delle ascensioni riuscite o fallite, non riuscirebbero a restituire «desideri, rimpianti, affetti e pene» dei protagonisti, vale a dire quel groviglio di emozioni e sentimenti senza il quale non c'è letteratura. Il settantenne romanziere francese, già noto in Italia per opere come Rosso Brasile, L'uomo dei sogni, Check Point racconta dunque la storia di Laure e Remy, le cui traiettorie s'incrociano a più riprese sul massiccio del Monte Bianco, dando luogo a una serie di peripezie sentimentali e avventurose che cambieranno radicalmente i loro destini. La prima è un giovane e dinamica parigina dalla bellezza ieratica che lavora con successo in una banca d'affari. Proveniente da una famiglia povera, si è conquistata un'invidiabile posizione sociale a forza di impegno e determinazione, ma anche a prezzo di una certa solitudine. Abituata a combattere per vincere, organizza la sua vita «in compartimenti stagni di cui varca senza sforzo le pareti», mettendo però tra sé e il mondo «un'impercettibile ma invalicabile distanza». Remy invece è una guida alpina che, stanco dell'etica severa degli alpinisti del passato, ha deciso di approfittare della montagna come di uno spazio di libertà e piacere, lontano dalle "faticate masochistiche" dell'alpinismo tradizionale. Per lui l'universo delle cime è un luogo di divertimento edonistico e spensierato. L'incontro tra i due trentenni darà luogo a una tormentata storia d'amore che conoscerà momenti di felicità, ma anche incomprensioni, crisi e prove drammatiche. Il tutto filtrato attraverso l'intensa relazione con le vette e i ghiacciai del Monte Bianco, che in questo romanzo sono molto più di un semplice scenario, dato che diventano il catalizzatore delle trasformazioni dei personaggi. (...) Fiamme di pietra è una riuscita ode all'alpinismo e ai suoi eroi, uomini e donne non necessariamente eccezionali, ma capaci di cogliere il mistero e la forza delle vette, sfidandole ma sempre rispettandole.