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Il triangolo. Lui, lei e il Monte Bianco

Autore: Maurizio Crosetti
Testata: Il Venerdì di Repubblica
Data: 19 agosto 2022

L' ALPINISMO romantico, la montagna velenosa e magnifica, una classica storia d'amore. Ci sono molti libri, nell'ultimo romanzo dell'uomo dalle tante vite, Jean-Christophe Rufin, tra i fondatori di Medici senza frontiere e medico a sua volta, e poi diplomatico (ambasciatore francese in Senegal), scrittore (ha vinto anche il Goncourt), membro dell'Académie Française, presidente di Action contre la faim, rocciatore. Sta per uscire anche in Italia Fiamme di pietra (edizioni e/o), bestseller da oltre centomila copie in Francia. Un triangolo amoroso: lei, lui e ancora lei, cioè la montagna come terzo incomodo ma anche come via per capire, capirsi, mettersi alla prova, scegliere la libertà difficile, tra i molti tipi di libertà la più necessaria. Uno dei suoi personaggi si domanda perché non esista più la grande letteratura di montagna. Ma lei sembrerebbe smentirlo. «In passato abbiamo avuto un'epoca narrativa gloriosa, diciamo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, capace di costruirsi uno spazio originale che però non è durato molto. Quella letteratura raccontava un alpinismo tragico e romantico, la conquista delle cime. Dagli anni Settanta in poi, l'alpinismo è diventato più leggero, quasi senza dolore, legato alla bellezza del gesto e meno ai sentimenti. Anche la narrazione ne ha patito». Lei infatti scrive: ci vogliono i sentimenti. «Quando mi chiedono perché ho scelto la montagna, non sempre trovo la risposta giusta ma da un po' di tempo ce l'ho: perché, dico, è come l'amore. Vive il cambiamento permanente delle posizioni e degli stati d'animo. In questo romanzo ho voluto combinare gli elementi: due personaggi che si amano e poi la montagna, il terzo protagonista o forse il primo». (...)