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“La più recondita memoria degli uomini”, romanzo labirintico sul potere della letteratura

Autore: Niccolò Bosacchi
Testata: Il Libraio
Data: 7 settembre 2022
URL: https://www.illibraio.it/news/dautore/la-piu-recondita-memoria-degli-uomini-1425118/

Nel labirintico “La più recondita memoria degli uomini”, Mohamed Mbougar Sarr, vincitore del premio Goncourt nel 2021, racconta la ricerca di uno scrittore fantasma, sfuggente e inafferrabile, che è insieme un atto d’amore verso la letteratura, i suoi pericoli e il suo eterno, insopprimibile mistero. Nel romanzo aleggia forte il fantasma di Roberto Bolaño…

Scrivere. Dedicare la propria vita alla ricerca di storie e di parole per raccontarle. Parlare di sé stessi, parlare di tutti gli altri, inventare e ricordare. Sgravarsi dell’opera che portiamo dentro, tenendo al nostro fianco gli autori prima di noi, e rincorrere la chimera del Libro, dell’unico libro, che esaurirà tutte le storie o che, al contrario, sarà il punto di partenza da cui ne nascono altre, infinite, come ombre che accompagnano la vita di tutti gli uomini. Ma perché? Perché scrivere, che cos’è scrivere?

La più recondita memoria degli uomini di Mohamed Mbougar Sarr, vincitore del premio Goncourt nel 2021 e edito in Italia da e/o nella traduzione di Alberto Bracci Testasecca, è un romanzo sulla letteratura. Sulla letteratura e i suoi pericoli, le sue zone d’ombra, i punti ciechi e, soprattutto, le domande continue che porta con sé. Una in particolare: qual è, quale deve essere il suo rapporto con la vita.

(...)

In questo romanzo aleggia forte il fantasma di Roberto Bolaño, anche per il caleidoscopio di personaggi che si passano il testimone nella narrazione, ai quali si aggiungono estratti di saggi letterari, diari, memorie. Ognuno è un punto da cui si irraggiano continue diramazioni, racconti che si impastano con i rimpianti e le ambizioni personali. Tutti sono loro stessi, e al contempo circondati e quasi posseduti da fantasmi, che li attraversano e sembrano parlare per loro bocca. «Si erano resi conto, all’epoca, di agitarsi per il futuro? O meglio, erano stati sfiorati dall’idea che un giorno, molto tempo essere morti, la loro vita avrebbe dato luogo all’ossessione di altre vite?».