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Caccia alla scrittura e all'uomo

Autore: Alessia Rastelli
Testata: Corriere della Sera - La Lettura
Data: 18 settembre 2022

«Un inno alla letteratura», l'ha definito il presidente dell'Académie Goncourt, Didier Decoin, lo scorso novembre. E in effetti La più recondita memoria degli uomini , arrivato in italiano da e/o, valso a Mohamed Mbougar Sarr il più prestigioso premio della francofonia, è un grande romanzo. Un'opera che ne contiene molte altre, un'inchiesta che, da indagine inarrestabile su un uomo, si fa ricerca universale sul senso della scrittura e della vita.

(...)

Il tema del passato coloniale e della sua eredità c'è, ma non è tutto. Diégane parla subito di «ambiguità a volte confortevoli, spesso umilianti, della nostra situazione di scrittori africani (o di origine africana) nel mondo della letteratura francese». E tutto il romanzo ruota attorno a un altro autore senegalese, il fittizio T.C. Elimane, che nel 1938 pubblica in Francia un libro sensazionale, Il labirinto del disumano , ma poi è accusato di plagio, vittima del pregiudizio e dimenticato (sullo sfondo, un caso reale, quello dell'autore del Mali Yambo Ouologuem, 1940-2017). La trama dunque si origina perché il protagonista, ancora alla ricerca di sé stesso, resta folgorato da Elimane, dalla sua opera e dalla sua vicenda. Ma poi, proprio sulle orme del misterioso autore, con Diégane che si mette sulle sue tracce, incontrando chi entrò in contatto con lui o il suo lascito, il romanzo si espande, diventa plurale, intreccia altri temi e storie nelle storie.

Il viaggio tocca, oltre alla Francia e al Senegal, Amsterdam e Buenos Aires, tra il presente e gli anni del colonialismo, le due guerre mondiali, la Shoah. Parti narrative e diaristiche, articoli di giornale, sms si alternano in una ricerca spasmodica che tiene avvinti. I punti di vista variano. Magico e realistico, giallo, dramma, ironia si compenetrano. E il linguaggio convince, risultando solo a tratti leggermente enfatico. Straordinari alcuni personaggi, come l'autrice Siga D., il «Ragno madre» che innesca la quête ed è anche figura d'iniziazione all'erotismo e alla letteratura.

Diégane cerca Elimane, e insieme si chiede: «Cosa si può davvero sapere di un autore?». Quale il rapporto tra scrittura e vita? Si scoprirà che Elimane «non era un dio», viveva «con ricordi dolorosi e domande senza risposta». Un «inno alla letteratura», ma come ossessione irrisolta. In fondo, il suo fascino.