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Mare mosso

Autore: Rossella Lazzari
Testata: Thrillercafè
Data: 23 settembre 2022
URL: https://www.thrillercafe.it/mare-mosso-francesco-musolino/

(...) Ispirato alla storia vera di un salvataggio avvenuto al largo del Mar di Sardegna, Mare mosso è un avvincente noir mediterraneo che strizza l’occhio a Corto Maltese e Jean-Claude Izzo. La vicenda principale si svolge quasi tutta in una notte, ma numerosi sono i flash-back – resi sotto forma di ricordi – del protagonista. Achille Vitale è indubbiamente il personaggio chiave della storia: ha trent’anni, è siciliano, ex cadetto della Marina Militare, ha una figlia – Nina – ed ama una donna straniera che si fa chiamare Brigitta. È un ingegnere navale competente e coraggioso, nonostante la giovane età è un buon capo coscienzioso con un’ottima attitudine alla leadership ma anche indiscusse qualità umane; la sua squadra è anch’essa variegata e ben caratterizzata, a cominciare dal direttore di macchina, Carmine.

“Stasera la guardia la monto io. Non era il mio turno, in effetti, ma Brigitta non c’è e non avevo troppa voglia di rimanere mentre tutti stavano a tavola con la cena di magro e gli spaghetti alle vongole. Ho preso la sacca Spalding, al cui interno è stata cucita un’etichetta con i miei dati: Achille Vitale. Nato a Palermo, 15 luglio 1951, e me la sono messa in spalla. Nella mia testa c’era aria viziata, aria di brutti pensieri, e così prima di uscire sono andato in terrazza per fumare un’altra sigaretta in santa pace. Nel frattempo, ho controllato che lo sgabuzzino con dentro le bombole per le immersioni fosse ben chiuso e che il rosaio e il suo graticcio fossero protetti con i teli di plastica. Già che c’ero, ho verificato che nella borsa ci fosse tutto: la tuta bianca da lavoro con la zip, i guanti di crosta, la torcia con le pile cariche, il coltellino svizzero multiuso, una maglietta bianca di ricambio, la carta nautica della Sardegna e un pullover di lana perché in mezzo al mare fa davvero freddo. E poi tre pacchetti di sigarette, Muratti Ambassador. Il mio VHF portatile e una piletta di gettoni del telefono, ovviamente.

Non mancava nulla. Ho spento la cicca e mi sono chiuso alle spalle la porta di casa in via Riva di Ponente. Ho fatto un giro largo, senza fretta, e dopo aver attraversato Cagliari in silenzio, passando sotto i palazzi con le luci di Natale appese ai balconi, a bordo della mia Renault R4 di uno sgargiante rosso fuoco, ho dato il cambio a Carmine. Figuratevi com’era contento di poter tornare a casa. Mi ha accolto con una smorfia incredula e un sorriso, ha raccolto le sue cose in fretta – la Settimana Enigmistica, la matita e la penna con cui ricalca le risposte giuste perché ci tiene a non fare brutta figura – ed è uscito prima che potessi cambiare idea”.