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Quegli intellettuali bielorussi diventati zombie

Autore: Roberto Coaloa
Testata: Libero
Data: 12 novembre 2022

Una storia di un revenant nell'Europa dell'Est. Un'invenzione narrativa, fantascientifica o da romanzo distopico o più semplicemente una descrizione priva di retorica sulla vita da zombi nella Bielorussia post-sovietica. Per tutta questa serie di ragioni invitiamo alla lettura del magnifico romanzo di Sasa Filipenko , Ex figlio (nella precisa e ricca trasposizione dal russo di Claudia Zonghetti, che cura anche le utili note sparse nel testo e quelle corpose sulla traduzione, alla fine del volume, Edizioni e/o, pp. 192, € 18 ). La prima pubblicazione di Ex figlio risale al 2014. Da allora, l'autore bielorusso, che scrive per sua scelta nella lingua russa, è stato pluripremiato per il suo romanzo. Un testo, però, che non è stato gradito a Minsk. Così Filipenko ha lasciato - nel 2020 - il suo Paese. Ora, Filipenko ha una sola speranza: «che, prima o poi, questo mio libro smetta di essere tanto attuale...» Eppure la Bielorussia di oggi, una repubblica presidenziale, guidata, dal 1994, da Lukasenko, è - lo ricordiamo l'unico Paese in Europa nel quale la pena di morte è ancora in vigore e dove i diritti umani sono costantemente derisi e soffocati. Pare di essere tornati alla Russia imperiale f in de siècle o a quella di metà Ottocento, quando nacque il cosiddetto «uomo superfluo», l'eroe della letteratura di protesta. Quella di un uomo che appartiene all'esigua minoranza delle persone istruite e moralmente sensibili. Il senso di vergogna o di rabbia cagionato dalla spaventosa degradazione di un sistema in cui numerosi esseri umani - i servi - sono trattati come «proprietà battezzata» si associa a un senso d'impotenza di fronte al prevalere dell'ingiustizia, della stupidità e della corruzione. Questo complesso stato d'animo tende a indirizzare il senso morale frustrato verso i soli canali che la censura non ha completamente bloccato: la letteratura e le arti. Da qui il fenomeno per cui in Russia i pensatori sociali e politici si trasformano in poeti e romanzieri, mentre gli scrittoti creativi diventano spesso pubblicisti. I