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Se una sera d'inverno due viaggiatori

Autore: Carlo Mazza Galanti
Testata: D / La Repubblica delle Donne
Data: 9 aprile 2011

Tra gli scrittori della generazione dopo quella di Coetzee e Breytenbach spicca, in Sudafrica, Damon Galgut: in Italia sono stati tradotti due suoi romanzi da Guanda e questo In una stanza sconosciuta, finalista l'anno scorso al Booker Prize, da e/o. Catalogarlo come "letteratura di viaggio" sarebbe riduttivo. Galgut vaga per il mondo perché non sa stare fermo, perché un'irrequietezza insopprimibile lo obbliga a partire, ma diversamente da altri scrittori- viaggiatori (Chatwin, su tutti) non cerca di adattare l'idiosincrasia alla conoscenza: non parla dei luoghi (solo splendidi fondali), della vita, della politica dei paesi attraversati. I tre racconti qui raccolti, scritti con uno stile che unisce senza sforzo essenzialità e sottigliezza, certo debitore del Coetzee di La vita e il tempo di Michael K mostrano incontri, e confronti, con altri viaggiatori. Viaggiare diventa radiografia di relazioni assolutizzate dalla loro condizione itinerante. Dove la costante è lo scacco, la fuga o la scomparsa, che attendono "il seguace", "l'amante", "il guardiano": le tre figure che Galgut propone come immagini allegoriche di altrettanti (infelici) modi d'esistere.