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10 libri e fumetti che avreste dovuto leggere ad aprile 2023

Autore: Claudio Magistrelli
Testata: Players Mag
Data: 5 giugno 2023
URL: https://www.playersmagazine.it/2023/06/02/10-libri-e-fumetti-che-avreste-dovuto-leggere-ad-aprile-2023/

Nathan Devers (da non confondersi col semi-omonimo personaggio bonelliano), non è la persona migliore con cui confrontarsi qualora abbiate problemi di autostima. Nato nel 1997, all’anagrafe 25 anni, è professore di filosofia alla École Normale, Bernard-Henri Lévy è un suo fan al punto da definirlo un nuovo Orwell e di volerlo alla direzione della sua rivista letteraria; se tutto ciò non bastasse, viene pure bene nelle interviste su Teams, con la sua camicia bianca, la sigaretta tra le dita e quell’aria da affascinante intellettuale francese. Aggiungiamoci un altro carico: secondo Louis-Henri de La Rochefoucauld, a sua volta scrittore e recensore letterario francese, L’Antimondo è il primo buon romanzo sul metaverso. Io mi permetto umilmente di dissentire, non certo per il buon romanzo, quanto per il ruolo del metaverso, un concetto che racchiude tutto e niente, ma che era ovunque nel momento in cui il romanzo è uscito in Francia, e che non a caso oggi diamo già per morto. Ma chiudo la polemica perché sto divagando. Dicevamo: Julien è un trentenne di scarso successo. La sua carriera da musicista non è mai iniziata, la sua ultima relazione è finita con l’invito a lasciare la casa condivisa e ora vive alle porte di Parigi, in una periferia priva di stimoli da cui non ha nemmeno più l’ambizione di progettare una fuga. Le cose, insomma, non vanno granché bene per Julien. Poi, durante una notte insonne, Julien si imbatte nell’Antimondo: un po’ social media, un po’ videogioco, un po’ metaverso (qualunque cosa voglia dire; ok, la smetto) che promette ai suoi partecipanti una seconda possibilità, proprio quella di cui ha bisogno. L’assenza di stimoli è un motore all’azione per Julien, ma il turbo ce lo mette Adrien Sterner, milionario proprietario del tendone del circo virtuale, accompagnato ovviamente da ambizioni trascendentali in cerca di conferme sulla sua natura divina. Nel progetto di Sterner che sogna di annientare il mondo assorbendolo nell’Antimondo, Julien gioca la parte dell’utile idiota, prima sedotto dall’insperata notorietà artistica da musico graffiante, poi totalmente soggiogato dal ruolo di messianico aizzatore delle folle ritagliato per lui dal lungimirante milionario. Uno strumento pubblicitario e politico inconsciamente al servizio di qualcun altro infinitamente ricco: ricorda nulla? Il resto è un percorso ineluttabile verso le pagini iniziali del libro, quelle del silenzioso suicidio di Julien in diretta Facebook da cui Devers decide di riavvolgere gli eventi nelle pagine seguenti. Il tema che nelle mani di qualcuno più boomer avrebbe rischiato di diventare la versione boriosa di Ready Player One è invece controllato con piena proprietà da Devers, sottilmente abile nel suggerire il piccolo ribaltamento di potere che avviene online (ben prima dell’invenzione [sic] del metaverso) e i meccanismi attraverso cui queste dinamiche provano a espandere i loro effetti anche al di fuori, nel mondo reale, col risultato di generare una realtà ibrida, confusionaria e molto complicata da decifrare.