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Una biblioteca itinerante, via mare e su Ape Piaggio

Autore: Felice Modica
Testata: Gazzetta di Parma
Data: 2 luglio 2023

osa mai farà da grande, l’addetto alle biblioteche il quale, tutte le volte che deve consegnare un libro a un cliente, prima ne legge qualche pagina e, se il volume lo «prende», si apparta, addirittura per leggerselo tutto? Facile predirgli il licenziamento in tronco per giusta causa, mentre i vari trasferimenti di sede non sembrano misure punitive; piuttosto, un disperato tentativo del datore di lavoro (pur sempre un ente pubblico italiano, che lo ha assunto in quanto vincitore di concorso) di recuperare l’impiegato bibliomane. Tentativi infruttuosi perché non si fugge al proprio destino. Andrea è un uomo-libro. Sembra fatto di carta. Tutto nella sua vita ruota attorno ai libri, croce e delizia della sua esistenza. Così, quando lo assegnano alla biblioteca «Don Lorenzo Milani», Torino, quartiere Falchera, il nostro Andrea si trova vicino al carcere delle Vallette, sorvegliato a vista dal più «duro» dei bibliotecari, il dottor Fortezza che – nomen omen dopo avergli comunicato che «la pacchia è finita», gli concede al massimo un minuto per la consegna dei libri. Al primo libro, proprio di don Milani, dal titolo eloquente «L’obbedienza non è più una virtù», Andrea si ferma in piazza a leggerlo – altro che un minuto! – raccogliendo un capannello di spettatori entusiasti. Almeno in un romanzo, ancorché italiano, il licenziamento è d’obbligo. E puntuale arriva l’indomani. Con, per sovrammercato, l’abbandono da parte della fidanzata, la quale sognava ormai, comprensibilmente, una voluttuosa scelta di rigoroso analfabetismo. Seguono un incidente automobilistico causato da troppo realistica immedesimazione in «Cecità» di Saramago e altre gustose disavventure (sempre a sfondo libresco), generate dalla ricerca di nuova occupazione