«Ci si emoziona, quasi ci si commuove a ritrovare un romanzo newyorkese così janowitziano, pieno di luoghi chiamati per nome, di esistenze randagie vissute nella fretta, sconquassate dalla distrazione, dalla confusione, da incidenti paradossali e da piaceri di brevissima durata, esistenze comiche loro malgrado perché vissute in locali squallidi e assurdi, in compagnia di personaggi assurdi e psicotici. Fiorino, interrogato sull'argomento, confessa che invece Janowitz non l'ha mai letta. Evidentemente sono la sua leggerezza naturale e il suo senso dell'umorismo, e il È il 2008, fra droga e fame festeggiano l'elezione di Obama gusto del paradosso (ingredienti fondamentali di Ora che sono nato , romanzo del 2019), che lo fanno rimanere in aggraziato equilibrio sul terreno friabile del dramma senza lacrime, e della fatica e del fallimento sopportati senza lamentazione, anzi con un sorrisetto ironico».
