Settantadue anime bloccate in un limbo nell'entroterra siciliano, raggiunto dopo aver attraversato l'inferno del Mediterraneo a bordo di barconi sgangherati. Di primo acchito, Il silenzio del coro sembra raccontare un copione tristemente noto: un gruppo di migranti è costretto a rimanere nel piccolo paese di Altino, sconvolgendo la vita degli abitanti. Ma in realtà, il libro di Mohamed Mbougar Sarr affronta la questione migratoria ponendola su più piani, tutti connessi tra loro. Un romanzo corale, dove le voci dei protagonisti non vanno mai a tempo. Ognuno segue il suo ritmo, scandito dal proprio vissuto. Ai dialoghi si alternano stralci di diario, monologhi e riflessioni interne. Ed è questa la ricchezza del libro: poter ascoltare un concerto di idee, opinioni e racconti spesso in contrasto tra di loro, che forniscono però un quadro completo della situazione attraverso vari punti di vista. (...)
