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Zam danza sotto la pioggia (di pregiudizi e sofferenza)

Autore: Roberta Zunini
Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 8 ottobre 2023

«Possentemente virile e delicatamente femminile, nipote di contadini lebbrosi e figlio di cantanti-ballerini cristiani della borghesia metropolitana africana, il danzatore-coreografo-cantante camerunese di religione buddista, Ebale Zam Martino, ha dimostrato con la propria autobiografia appena pubblicata in Italia da e/o di essere anche uno scrittore, capace di far comprendere i risvolti più insidiosi della discriminazione. Qualsiasi discriminazione, avendole sperimentate tutte per il colore della sua pelle, per il suo orientamento sessuale e per il suo status di richiedente asilo, durato abbastanza da fargli comprendere cosa stanno provando milioni di persone in fuga dai Paesi di origine in seguito a persecuzioni, conflitti, fame e mancanza di prospettive. Per sette anni Zam, artista di colore dichiaratamente omosessuale, ha atteso di diventare cittadino belga dopo aver lasciato il Camerun, dove essere gay è un crimine punibile con cinque anni di carcere. Ma la sua caratteristica principale - la determinazione a essere solo ciò che sente di essere - lo ha reso un danzatore celebre e pluripremiato a livello internazionale e un insegnante impegnato nell'integrazione sociale dei giovani svantaggiati attraverso l'arte. Solo in seguito alla scoperta del buddismo, peró, Zam è riuscito a trovare uno strumento speciale per sostenere il rispetto e la dignità di ogni vita umana, per trascendere la sofferenza, per "trasformare il veleno in elisir", le lacrime in gioia, il karma in missione. Dalla sua autobiografia - Zam, appunto - traspare una umanità unica, squisita, totale, nella denuncia dei pregiudizi di ogni tipo contro omosessuali, lebbrosi, sieropositivi, minoranze etnici o sociali, seguaci di una religione o di una filosofia, donne».