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Storie d'amore e di psicosi

Autore: Carlotta Sisti
Testata: Elle
Data: 28 marzo 2024

Il nuovo romanzo della belga Lize Spit, 36 anni (già autrice di Si scioglie , 2017), si intitola Non ci sono ed è pubblicato in Italia dall'editore e/o, come il precedente. La trama si muove su un ritmo spezzato. Sincopato e velocissimo, quando il personaggio di Simon corre lungo la strada tracciata dalla sua psicosi, lento e paludoso ogni volta che la protagonista Leo rimanda la decisione di cercare aiuto, negando a se stessa la gravità dello stato del fidanzato. Spit non ci risparmia nulla: dal dolore per l'infrangersi di una relazione fino a quel momento felice, al senso di alterazione che la vita condivisa con un compagno psicotico porta con sé, fino al climax della malattia, punto di rottura per tutti i personaggi, costretti a guardare in faccia la dura realtà del disturbo bipolare. Il suo libro descrive la malattia mentale in modo vivido: come ha costruito un racconto così realistico? «Sono stata per dodici anni in una relazione con una persona che soffriva di fasi maniacali alternate a fasi depressive. Non è un romanzo autobiografico, perché Leo e Simon sono frutto della mia immaginazione, ma dalla mia storia personale ho preso il senso di solitudine e la negazione iniziale del problema: due tratti che, ascoltando i racconti di altri, ho scoperto essere costanti». Leggendo, viene da immedesimarsi sia in Leo sia in Simon: simili esperienze possono accadere a chiunque di noi? «Trovo che sia un bellissimo complimento, desideravo che i lettori potessero empatizzare con entrambi perché sono personaggi pieni di sfumature, sono esseri umani che amano, falliscono, annaspano, mentono agli altri e a se stessi. E poi sì, non è facile da accettare ma chiunque può ammalarsi di depressione, o avere un episodio psicotico, per questo la domanda più importante che pongo è: che cosa significa avere una salute mentale "normale"? Perché anche Leo, che in teoria è sana, ha comportamenti strani, dal non saper chiedere aiuto all'essersi chiusa in una relazione simbiotica. Leo è una protagonista imperfetta e talvolta frustrante, ma penso anche realistica». (...)