«Alexandra Lapierre è autrice di biografie e romanzi che illuminano le vite di grandi donne che hanno avuto un destino eccezionale e sono state spesso dimenticate dalla storia (da Artemisia Gentileschi a Belle Greene, mezza nera e mezza bianca, prima direttrice della biblioteca Morgan e amante di Berenson). Questa volta ha scelto L'indomabile e misteriosissima Miles Franklin (edizioni e/o, traduzione Alberto Bracci Testasecca), femmina sola, indipendente, determinata. Quando Stella (alias Miles) Franklin a vent'anni spedisce agli editori l'irriverente manoscritto La mia brillante carriera non ha idea che verrà davvero pubblicato, non solo, che diventerà un successo in tutto il suo continente. Il libro, che sotto pseudonimo spiega la sua insofferenza alle regole, provoca scandalo tra i villaggi ma non nelle città dove invece crea un'infinita curiosità. E Stella alias Miles, una volta realizzato che ha firmato un pessimo contratto senza profitti, va a Sidney per imparare a concludere in futuro accordi migliori e conoscere nuovi editori. Arriva da sola e senza quasi un centesimo in tasca ma è accolta come un fenomeno e i salotti se la contendono per mostrarla in società, anche se ha un solo vestito decente da indossare, e insieme alla povera valigia porta con sé solo un frustino abituata a usare sui cavalli che ama far correre nei grandi spazi dei panorami mozzafiato in cui vive. Ha un animo selvaggio. Prima di sette fratelli, Lapierre la dipinge con grazia, affabulando le sue mille incertezze, i sensi di colpa verso i voleri della madre insieme all'irresistibile desiderio di scrivere dipingendo e respingendo le ipocrisie della società in cui vive. E lo fa alternando la piccola e la grande storia, scendendo nei sentimenti senza mai dimenticare il mondo attorno. Lapierre parte dalle sue ricerche, durate quattro anni, recandosi nei posti e negli archivi, annusando l'aria, immergendosi fino in fondo».