Altra avventura per Marco Buratti l'Alligatore. Ancora un'indagine ad alto rischio. Oltre il legale, verso la Verità. Ancora il tandem col contrabbandiere gentiluomo Rossini (questa volta più cattivo e letale del solito) e l'amico ritrovato Max la Memoria: un trio appena accennato dall'autore e subito consolidato dai voleri dei numerosi fan. Ancora una storia senza lieto fine, senza vinti né vincitori, i cattivi incontrollabili e i buoni corruttibili. Ancora un po' di blues e calvados a consolare i ricordi, per finire come ogni noir che si rispetti.
Nazzareno Corradi è in galera, accusato di essere il ponte italiano per lo spaccio di coca colombiana. L'Alligatore raccoglie il suo grido d'innocenza e indaga. La storia si rivela ovviamente uno sporchissimo inghippo tra reparti speciali di polizia e finanza, prostitute d'alto borgo e narcos disposti a tutto ( la temibile Tìa, trafficante di prim'ordine della scuola di Pablo Escobàr, matrona del barrio e di una folta corte di sicari e manti: per una volta una femmina potente e tutt'altro che fatale). La soluzione sarà, come tradizione vuole, tesoro di pochi e non salverà la vittima designata, l'anziano Corradi, rapinatore d'onore che sceglierà il silenzio e la condanna.
" Questo libro è dedicato ad un amico. A sessant'anni, innocente, sta scontando una lunghissima pena per traffico internazionale di stupefacenti. Non ha voluto accettare le regole della legge e dalla sua bocca non è uscito il nome di chi gli avrebbe aperto le porte del carcere. Non toccava a lui parlare, ma alla giustizia agire secondo le regole". Così scrive Carlotto nella nota finale. Che le sue storie non fossero pura finzione non è una novità. Troppo lucido il pensiero, impietosa l'analisi. Quasi "ellroyano" il suo intento di denuncia dei poteri forti, nei confronti dei quali il suo alter ego letterario non ingaggia più battaglie frontali, ma piccole azioni di difesa del territorio della verità. Un territorio che non è mai stato così ambiguo come in questi tempi di alta volatilità criminale. Anche da questo saggio pessimismo dipende la sua credibilità. E il suo successo.