Corre il riccio, corre! Da Gallimard osservano il fenomeno con occhio benevolo e... golosità. Cinquantacinque settimane dopo l’uscita in libreria, il romanzo di Muriel Barbery,
L'eleganza del riccio, è sempre in vetta a tutte le classifiche dei libri. Meglio ancora: nella settimana dal 17 al 25 settembre, secondo Ipsos culture, è tornato in seconda posizione nella sezione romanzi e racconti dietro l’ultima fatica di Amélie Nothomb, ma di nuovo davanti a Yasmina Reza.
In rue Sébastien-Bottin, nella sede parigina di Gallimard, sottolineano che bisogna risalire a
Balzac e la piccola sarta cinese di Dai Sijie, pubblicato nel genaio 2000, o alla
Prima sorsata di birra di Philippe Delerm, di cui tra il 1997 e il 2000 sono state vendute 800.000 copie, per ripescare nella memoria un fenomeno paragonabile.
“È l’esempio per antonomasia del longseller”, constata il direttore delle vendite di Gallimard, Philippe Le Tendre: in altre parole un libro che, a differenza del classico bestseller, parte piano ma dura moltissimo.
Martedì 25 settembre Gallimard ha deciso di avviare la cinquantesima ristampa, grazie alla quale il libro ha superato la soglia delle 600.000 copie stampate. Il Riccio ha addirittura superato la “lepre” Jonathan Littell, pubblicato nell’autunno 2006.
Nessuno si sarebbe mai immaginato l’incredibile successo di questo romanzo tenero, umoristico e venato di filosofia. Per alcuni si trova a metà strada tra
Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder e l’universo del clan Malaussène di Daniel Pennac, per altri somiglia piuttosto a una versione su carta del
Favoloso mondo di Amélie. In entrambi i casi, il pubblico risponde numeroso.
Vero è che la scalata è avvenuta poco per volta. E soprattutto è stata occultata dal bulldozer Littell, le cui novecento pagine l’anno scorso hanno letteralmente demolito gli altri libri in competizione.
Quando pubblica
L’eleganza del riccio, la trentasettenne professoressa di filosofia Muriel Barbery non è tuttavia un’illustre sconosciuta. Nel 2000 ha pubblicato
Una golosità, un manoscritto arrivato via posta che Jean-Marie Laclavetine, editor di Gallimard, aveva subito notato. Anne-Solange Noble, responsabile del copyright, l’aveva poi venduto in tredici paesi. Una gran bel risultato per un primo romanzo!
Agli esordi,
L’eleganza del riccio ha ricevuto un forte sostegno dai librai, che gli hanno conferito un premio, e un’accoglienza critica piuttosto favorevole sulla stampa soprattutto cattolica e alla radio. Nel supplemento “Le Monde des livres” del 22 settembre 2006 Monique Petillon aveva salutato “il gustoso diario di una preadolescente dallo sguardo lucido e caustico”.
Ma il successo di questo libro è frutto soprattutto del passaparola tra i lettori. Successo che si è ripercosso su
Una golosità, il primo romanzo dell’autrice, pubblicato nel 2002. Quell’anno le vendite si erano attestate sulle 4700 copie. Nei primi mesi di quest’anno superano le 70.000.
Una tale notorietà è tanto più impressionante in quanto Muriel Barbery, discreta e riservata per natura, ha evitato le trasmissioni televisive dove non si sente a suo agio. Fino a dove arriverà questo fenomeno? Nessuno si azzarda a fare pronostici, ma è già in progetto un adattamento cinematografico per il 2008-2009. Venticinque paesi hanno già acquistato i diritti della bestiolina tutta aculei.
Allo stesso tempo longseller e bestseller, il Riccio è il sogno di ogni editore. Per una piccola casa editrice, un successo di queste proporzioni è la garanzia di diversi anni di risorse. Per Gallimard è prima di tutto il riconoscimento del buon fiuto e della professionalità. E porta anche, visto che Gallimard assicura non solo la pubblicazione ma anche la diffusione e la distribuzione, benefici consistenti.
In proporzione, il jackpot è più sostanzioso rispetto a quello di
Harry Potter e le reliquie della morte, di cui Gallimard garantisce l’uscita per il prossimo 26 ottobre. Infatti nel caso del Riccio si tratta di un autore della casa, mentre per Harry Potter l’editore deve ammortizzare l’acquisto dei diritti del libro di J.K. Rowling dall’agente, e aggiungere le spese di traduzione.
Un po’ sopraffatta dagli eventi, Muriel Barbery ha deciso di staccare un po’ la spina. Ha venduto la casa di Colleville-sur-Mer, nel Calvados, ha chiesto un anno di congedo sabbatico al ministero dell’Istruzione ed è partita con la famiglia per un lungo viaggio nell’Estremo Oriente, prima di affrontare la stesura del suo terzo romanzo.