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Noir d'inchiesta a più mani

Autore: Alessandra Anzivino
Testata: MilanoNera web press
Data: 15 novembre 2008

Il 13 novembre esce il nuovo libro di Massimo Carlotto in collaborazione con i Mama Sabot, un nuovo approccio collettivo al romanzo d’inchiesta che l’autore ha accettato di raccontare per i lettori di MilanoNera.

Mama Sabot: un misterioso collettivo di scrittori noir, dal nome altrettanto enigmatico, cominciamo a svelare qualche mistero ora che la pubblicazione del nuovo romanzo è alle porte?
Sabot era lo zoccolo degli operai che veniva gettato negli ingranaggi per bloccare le macchine delle fabbriche agli albori della rivoluzione industriale e per noi ha il significato di sabotare gli ingranaggi della macchina delle menzogne che ci vengono propinate ogni giorno. Sabot viene chiamato anche il bossolo dei proiettili all’uranio impoverito e questo ha stretta attinenza con la nostra inchiesta e il nostro romanzo. Siamo un gruppo di scrittori e di esordienti fortemente convinti dell’importanza dell’inchiesta nel romanzo noir.

Hai sempre scelto nelle tue storie di legare il malaffare al territorio, allargando poi la narrazione a diversi palcoscenici geografici, pensi sia in atto una globalizzazione del crimine?
Lo sostengo da un bel po’. la globalizzazione del’economia ha innescato una rivoluzione epocale nell’universo criminale. Ha modificato comportamenti, traffici e mercati illegali. Soprattutto ha permesso nuovi livelli di contiguità tra culture criminali e settori dell’imprenditoria, della finanza e della politica determinati dalla necessità di riciclare enormi masse di denaro investendole in attività legali e inserite nel ciclo produttivo.

Perdas de Fogu è basato su un’inchiesta, quali sono le linee di fondo che avete seguito per traformare ricerche su più fronti in una trama coerente e che potesse affascinare il lettore?
Abbiamo lavorato prima all’inchiesta, raccogliendo 1500 pagine di dati e incrociandoli tra loro. in quella bellica. Il nostro intento è stato quello di denunciare che la guerra uccide “prima” e “dopo” il conflitto. Un concetto importante mai affrontato finora in un romanzo noir.

Scrivere un romanzo a venti mani e a dieci cervelli, deve esserci un unico obiettivo da perseguire, qual è il vostro?
Il nostro è quello di approfondire le tematiche del Noir Mediterraneo, di fondere sempre più l’indagine giornalistica di grande respiro al romanzo, salvaguardando la qualità narrativa e rilanciandone gli aspetti sperimentali.