Il lancio pubblicitario è stato senza dubbio originale: un trailer che sembra essere quello di un film, con immagini veloci e messaggio chiaro: un cd che passa di mano in mano, una busta che contiene segreti e che infine arriva all'autore, Massimo Carlotto; un primissimo piano degli occhi e poi il titolo del libro: Perdas de Fogu.
Un trailer pubblicato sul suo sito e su YouTube. Il video, realizzato molto bene, è a cura di Francesco Abate, noto giornalista sardo convince più del libro stesso. Dietro l'inchiesta sulle nanoparticelle del poligono sardo si nasconde una trama un po' scontata, pretestuosa, a tratti banale e noiosa.
Nina, una ricercatrice veterinaria sta indagando su strane malattie e malformazioni di alcuni agnelli della zona intorno a Salto di Quirra in Sardegna: indagini che danno fastidio a quanti dal poligono guadagnano sulla sperimentazione di nuove armi. Affaristi senza scrupoli, militari, ex militari e politici dell'isola. Tutti interessati a far sì che il poligono continui la propria "missione" e che le notizie sulle morti di militari, sui bambini, sugli animali, non escano troppo dall'isola. Alle sue calcagna viene piazzato Pierre Nazzari, disertore dell'esercito, scappato dall'Afghanistan: costretto sotto ricatto a diventare una "prostituta" nelle mani dei carabinieri; Pierre riesce a conquistarsi la fiducia di Nina, ma la situazione si complica quando entrambi rischiano di venire uccisi e vengono salvati in extremis da Sebastiano, il padrone del bar dove lavora sotto copertura Pierre.
Nina e Pierre scopriranno così che non possono fidarsi di nessuno. Una storia densa di violenza (contro le persone e contro il territorio), di personaggi equivoci avidi e privi di scrupoli. Ma se il libro contiene un happy end, questo purtroppo non possiamo dirlo per la realtà storica che questo romanzo d'inchiesta contiene.
Un romanzo che può non convincere ma che ci regala una coraggiosa inchiesta a più mani; infatti Massimo Carlotto si è avvalso dell'aiuto di un collettivo di giovani studiosi e professionisti sardi che si sono riuniti sotto il nome di Mama Sabot, il cui intento è quello di raccontare del comitato d'affari che si ritrova attorno al poligono di Salto di Quirra (detto Perdas de fogu, in lingua sarda pietre di fuoco) in Sardegna: il più vasto poligono militare d'Europa, zona di esperimenti militari (sia per le nuove armi che per la protezione da queste) che hanno causato e causano malattie negli animali e nelle persone attorno alla base. La questione è diventata nota in Sardegna come la Sindrome di Quirra, perché sono le stesse patologie della cosiddetta sindrome del Golfo e dei Balcani. E tutto avviene nel silenzio generale. Salto di Quirra è un business che mette assieme esponenti dei servivi, ex contractor, società di sicurezza private e imprenditori della produzione bellica. Un plateau immenso nel quale chi intinge le mani si lorda di sangue. L'unione degli autori ha dato vita a numerose riflessioni esaminate attraverso due anni di inchiesta che ha prodotto 1.500 pagine di esami e di prove.
Vale la pena leggere il romanzo solo per farsi mettere la pulce nell'orecchio. Vale la pena fermarsi a riflettere. E per chi fosse proprio a digiuno dell'argomento, leggere, cavare, curiosare e trovare quelle verità che troppo spesso in Italia ci vengono taciute.