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NELLA CITTA' ASSOLATA ARRIVA UN ALLIGATORE OSSESSIONATO DA UN CASO MISTERIOSO

Autore: Daniela Paba
Testata: La Nuova Sardegna
Data: 23 febbraio 1997

Quando Marco Buratti, detto anche l'Alligatore, professione investigatore privato ossessionato dalla ricerca di verità, arriva a Cagliari, la città lo accoglie pigra, sotto un sole invernale. Tra nostalgie in Blues e casi di cronaca insoluti è Il Mistero di Mangiabarche, ultimo giallo di Massimo Carlotto, presentato ieri al circolo Toys (ex-Ottocento) di Quartu S.Elena.

La musica accompagna le indagini dell'Alligatore come una colonna sonora; per questo la prima parola è ai personaggi Maurizio Camardi, sassofonista in carne ed ossa, si racconta come da romanzo e, come nella vita, suona il sax; l'altro monologo è di Alberto Cabiddu, percussionista, frequentatore di locali notturni, che consola l'Alligatore della mancanza di blues con ritmi di antiche melodie mediterranee. "Un giallo nato tra mille chiacchiere al Poetto".

Carlotto racconta il primo articolo apparso sulla stampa nazionale del caso Manuella, divenuto ben presto un ossessione, e quindi un romanzo, dove finzione e cronaca convivono nelle periferie (Sant'Elia e Pitz'e Serra), dove l'Alligatore, Beniamino Rossini, suo socio e compagno di prigione di Marlon Brundu, malavitoso locale, si muovono secondo un codice d'onore comune a Milano e Cagliari. L'incarico del caso viene da tre avvocati cagliaritani, Gabriele Vargiu, Vincenzo Pontes e Ignazio Moi ("La storia e lunga e complicata... Vogliamo che lei scopra: primo se Gianpaolo Siddi, della cui morte siamo stati accusati, è vivo e vegeto come sembra: secondo, il motivo del nostro coinvolgimento nelle indagini; terzo, chi ci ha giocato questo brutto tiro. Nomi e cognomi"). Riconoscibili dietro questi nomi i protagonisti del "caso Manuella", rievocato per grandi linee da Massimo Massa, lettore privilegiato dei libri di Carlotto, avvocato e grande narratore di romanzi. Il resto è opera di fantasia.

Ci sono i misteri della città oscura, massoni e magistrati, musicisti e malavitosi, ma anche gli avvocati della vecchia scuola, quando l'avvocato sardo vantava un'aura di dignità e rispetto sanciti da una semplice stretta di mano.

"Nella giallistica contemporanea, vedi l'esempio del maresciallo Rocca - dice Carlotto - la figura dell'avvocato è sempre quella del corrotto al servizio della mala. Questo è un attacco al diritto e un pericolo per la democrazia". Il MIstero di Mangiabarche è anche un libro sull'amicizia, e sulla solidarietà, dice Massa, perciò l'ultima parola sarà per i cagliaritani Superpartes, amici musicisti, nel romanzo come nella vita, sulle note di "Non loro" e "volando voi".