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Apparizioni in piazza Statuto: torna il giallo umoristico diMassimo Tallone

Autore: Maria Stella Gariboldi
Testata: Luuk Magazine
Data: 29 aprile 2012

Le notti insonni di Annetta sono turbate da un misterioso e inspiegabile fruscio proveniente da dietro la parete del suo appartamento. Qualcuno fruga nella stanza adiacente, lo studio del pittore Ettore Doro, ormai scomparso, del quale si conservano ancora tutti i lavori. Annetta conosce la casa accanto, dove lavora come governante a servizio della sorella dell’artista, e sa che per accedere allo studio è impossibile non far scricchiolare una terribile scala di legno. La donna riflette: ha dalla sua un pratico buonsenso, le sagge ammonizioni del marito buonanima, delle semplici e incrollabili convinzioni. Tra queste, la certezza che i fantasmi non esistono. Ma allora, chi si aggira nello studio di Ettore Doro?
Il giallo incontra l’occulto, nel nuovo romanzo di Massimo Tallone. L’autore, già conosciuto per le sue storie torinesi pubblicate da Fratelli Frilli editori, torna in libreria per E/O con “Il fantasma di piazza Statuto”. Dopo il Parco del Valentino, Mirafiori e il Lingotto, l’ambientazione del nuovo giallo di Tallone chiama in causa uno dei luoghi più suggestivi del capoluogo piemontese: sede storica di esecuzioni capitali, considerata dagli appassionati uno dei vertici del triangolo della magia nera nonché porta di accesso a una delle leggendarie Grotte Alchemiche della città, Piazza Statuto è di nuovo luogo di misteri.
Aiutata dal signor Piola – antiquario con la passione per le indagini e l’esoterismo, non chiamatelo detective – la tenace Annetta tenterà di capire chi sta sfogliando le carte del pittore, e soprattutto cosa sta cercando. Sullo sfondo, la Torino dei salotti e degli intellettuali, o presunti tali, alle prese con sedute spiritiche, omicidi, ragazzi schiavi del computer e l’allestimento di una mostra. Annetta, governante che non manca mai di confessare la propria ignoranza o stupidità, come dice lei, si rivela una narratrice irresistibile, pur con il suo stile confusionario. Le sue dimenticanze o ripetizioni, le continue e snervanti divagazioni sul passato, sulla morale, sugli acciacchi dell’età, ne fanno una macchietta divertente e a cui ci si affeziona, capace di rendere la sua detective story sui generis una spassosa commedia. Che Tallone abbia un debole ed un talento per lo humour, lo dimostra già la sua produzione precedente: cosa aspettarsi dall’autore di un saggio sull’arte del cazzeggio, oltre che insegnante in Corsi d’Ozio e di Menzogna?
A Piazza Statuto si indaga, si osserva e si ride: fantasma o no, c’è comunque incanto nella Torino di Massimo Tallone.