Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Venezia, cinque libri per perdersi nel tempo tra dogi, arte e storia

Autore: Ilaria Molinari
Testata: Panorama.it
Data: 14 aprile 2012

Così Gustav von Aschenbach, lo scrittore tedesco protagonista di La Morte a Venezia di Thomas Mann che tra le calle, i canali e sul Lido dove ha deciso di andare in preda ad un forte desiderio di viaggiare, conoscerà la peste fisica e quella dell’amore platonico, ossessivo, deviato verso il giovane Tadzio. In una città senza tempo, “metà fiaba e metà trappola”, appunto. O dove, se preferite, il tempo sembra essersi fermato.

E non è forse un caso che la sempre eterna Venezia sia anche una delle città che tornano più spesso nel corso degli episodi che compongono il capolavoro di Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto.

Per molto tempo Proust la desidera attraverso le parole della traduzione che deve fare di Le pietre di Venezia di John Ruskin, un romanzo scritto dall’autore inglese che si reca nella città per curare la tubercolosi all’età di 21 anni. E finisce per innamorarsene perdutamente.

Venezia, simile a Tiro per perfezione di bellezza, ma inferiore per durata di dominio, giace ancora dinanzi ai nostri sguardi come era nel periodo finale della sua decadenza: un fantasma sulle sabbie del mare, così debole, così silenziosa, così spoglia di tutto all’infuori della sua bellezza, che qualche volta ammiriamo il suo languido riflesso nella laguna, rimaniamo incerti quale sia la Città e quale l’ombra…

Così Ruskin. E Proust, che nelle sue parole si perde, sogna la città tra i quadri del Giorgione, di Tiziano, tra la ricchezza dell’arte e le descrizioni del porfido e dei marmi. Infine la vive, tardi, al termine dell’opera, con due viaggi. Ma la sente davvero solo quando l’ha persa, al suo ritorno a Parigi.

Nelle ultime pagine dell’opera, sul selciato del cortile di palazzo Guermantes, quando si ritrova con “un piede su una lastra più alta, l’altro piede su quella più in bassa”, gli tornano alla memoria le pietre del battistero di San Marco:

…Venezia, di cui i miei sforzi per descriverla e le sedicenti istantanee scattate dalla mia memoria non m’avevano mai detto niente e che la stessa sensazione provata un tempo su due lastre ineguali del battistero di San Marco m’aveva restituita assieme a tutte le altre sensazioni collegate quel giorno ad essa e rimaste in attesa al loro posto, da cui un’improvvisa combinazione le aveva fatte uscire, nella schiera dei giorni dimenticati…

Ma Venezia è storia. E per scoprirne colori, musiche, ambientazioni e vite basta aprire l’opera teatrale di William Shakespeare, Il mercante di Venezia: Bassanio volendo conquistare la bella Porzia, chiede un prestito all’amico Antonio, ricco mercante veneziano, che si rivolge a Shylock, un usuraio ebreo che gli presterà il denaro inserendo nell’accordo che se non gli verrà restituito entro tre mesi dovrà prendere una libbra di carne dal corpo di Antonio. Scaduto il termine, Antonio non riesce a pagare il debito e Shylock pretende il rispetto del contratto. Solo Porzia, travestita da avvocato, riuscirà a farlo condannare prima del folle gesto.

È la fine del ‘500 tra i mercanti, i Dogi, gli usurai, le belle cortigiane che vivono strade, palazzi d’epoca, e sebbene l’unico posto di Venezia citato realmente da Shakespeare sia il Ponte di Rialto, si riconoscono nelle righe dell’opera il mercato, centro degli affari, la Scuola Grande Tedesca che è la la sinagoga di Shylock, le chiese, le piazze.

Infine, dall’opera storica a un romanzo recentissimo (2012) scritto da Anna Pavignano. Ho scoperto con piacere il suo Venezia, un sogno appena pubblicato. Thomas, un americano trapiantato a Venezia, guarda l’acqua alta crescere sotto la pioggia nella laguna e ripercorre la sua vita in questa città che ama alla follia e dove tutto è passato. Dolori, gioie, cambiamenti. E da cui non vuole allontanarsi.

Tantomeno quando suo figlio gli propone di vendere la loro casa alla Giudecca per andare a vivere sulla terraferma. Thomas glielo impedirà. Come si impedisce a chiunque di interrompere un amore che sa di eterno. E che niente potrà mai cancellare.

I LIBRI CONSIGLIATI
La morte a venezia di Thomas Mann, Einaudi
Venezia, un sogno di Anna Pavignano, EO
Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, Newton Compton
Le pietre di Venezia di John Ruskin, Mondadori
Il mercante di Venezia di William Shakespeare, Newton Compton