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Giampaolo Simi - 'La notte alle mie spalle'

Testata: La Provincia di Cremona
Data: 11 giugno 2012

«La mia seconda vita è quella di Furio Guerri, il mostro». Sono le parole con cui si apre La notte alle mie spalle di Giampaolo Simi, romanzo che mette in scena un dramma familiare con il ritmo e i toni del giallo, immergendo il lettore nelle due esistenze del protagonista. Racconti alternati, a dieci anni di distanza, in prima persona, dove sotto sogni, speranze, illusioni, fallimenti, pentimenti e rimorsi, finti e veri, ritroviamo un uomo costretto a fare i conti con la sua parte oscura. Il Furio Guerri di oggi, o Flavio come si fa chiamare, è un fantasma, appena uscito di prigione, che cerca di recuperare, riappropriarsi, di pezzi lontani della sua vita, per ridargli un senso.

Il Furio Guerri di ieri invece è un uomo come tanti, con un lavoro sicuro di rappresentante per un'industria grafica, una moglie apparentemente serena, Elisa che viene da una buona famiglia, e una figlia di sei anni, Caterina a cui non fa mancare niente. E anche Furio si concede tutto ciò che può, senza problemi morali, da qualche scappatella a bassezze assortite per essere promosso. Una finzione di normalità, quella di ieri, spezzata dall'autore con i bruschi ritorni all'oggi, dove di normale non c'è più nulla. A parte i tentativi di Guerri di rientrare in qualche modo nella vita di Caterina, ormai sedicenne, duramente segnata dal trauma che ha subito. A permettergli di riavvicinare la figlia, sono, inconsapevolmente, l'insegnante di sostegno della ragazza, Laura, con cui Furio alias Flavio, inizia una relazione, e un computer. L'uomo infatti, attraverso una chat in cui le ragazzine barattano loro foto e video osè con ricariche per i cellulari, contatta Caterina facendosi passare per un suo coetaneo e utilizzando il nickname di Heathcliff, come il personaggio di Cime tempestose, libro che ha un ruolo scatenante anche nalla prima parte della vita di Furio. Quella da uomo tranquillo, dove tutto va in pezzi quando la moglie, Elisa cerca di uscire dal quadretto stereotipato di famiglia felice, in realtà claustrofobico, falsato e oppressivo in cui il marito l'ha rinchiusa. Una ribellione a cui Furio reagisce con sempre più violenza. Un altro da sè (ma non troppo), in cui il protagonista oggi, e costretto a specchiarsi attraverso la figlia. Una ragazza «brutta grassa e cattiva» come la descrive la zia che la cresce di malavoglia, ma più in grado del padre, di trovare una via d'uscita dalla sua rabbia.