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Del vuoto esistenziale da carenza di guest star

Autore: Licia Ambu
Testata: Finzioni
Data: 3 settembre 2012

Succede un libro meraviglioso splendido. E già è una fortuna averlo incontrato. Quindi non si vede l'ora di leggerlo, andare avanti, sapere, così come subdolo arriva il panico con l'approssimarsi dell'ultima pagina. Subito pronto, può darsi il caso, il prossimo libro, i prossimi libri oppure il nulla. Quando toccò a Follia (Patrick McGrath, Adelphi) oppure a Olive Kitteridge (Elisabeth Strout, Fazi), nel mio caso, seguì l'astinenza sotto forma di una sorta di sciopero da incapacità di compensazione. Ad oggi invece mi capita spesso di avere una lista di guest stars di tutto rispetto che pazientemente attendono la chiamata. Pertanto dormo sonni tranquilli tra la voglia di leggere il titolo in carica e la brama di metter le mani sul prossimo Schmitt, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto (edizioni e/o), in uscita a ore.

Ma il punto è: facciamo che vi sia toccato questo testo che vi ha rigirato tutto il midollo sottosopra, che nessuno dei vostri beniamini scrittori abbia la minima intenzione di sfornare una nuova uscita lì per lì, voi come vi organizzate per il prossimo? Andate in libreria alla ricerca della sacra ispirazione? Vi fate consigliare? (Badate che l'infatuazione per il libro finito vi ha preso proprio male nell'ipotesi). Correte il rischio di un momentaneo vuoto esistenziale in cerca d'autore? Oppure siete di quelli con la necessità del porto sicuro che comprano solo a blocchi di cinque libri?

Vorrei tentare questo approccio del titolame di scorta, infatti, per caso in verità, ne ho già addocchiati diversi per il dopo, come Mandorle amare (Laurence Cossé, edizioni e/o). Oppure il prossimo La ragazza con la gonna in fiamme (AImee Bender, minimum fax), che mica puoi negarle fiducia con una copertina così. E poi ho sognato che anche Coe ha sorprese in arrivo. Mi serve del tempo.

O cielo devo tornare in ferie