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Ho letto: Capelli blu di Nardoni Valerio ***

Testata: La Locanda dei Libri
Data: 25 settembre 2012

Jilium è un giovane laureato che, come tanti della sua generazione, lavora come cassiere in un discount, in attesa della grande occasione. Una notte, rientrando dal lavoro, trova una ragazza dai capelli blu riversa proprio davanti al portone di casa sua, agonizzante. Potrebbe chiamare un'ambulanza, o forse la polizia, ma infine decide di portarla dentro casa. La morte improvvisa della ragazza che sopravviene da lì a poco, lo getta nel panico più assoluto: gli pare di conoscerla, eppure è certo di non averla mai vista. Infine fugge con la speranza di riuscire a chiarirsi le idee. Ma la sua mente è inaffidabile, vacilla, soffre di un disturbo della memoria che rende inattendibile la sua pur cristallina lucidità. Al suo ritorno una folle telefonata lo accusa, lo insulta, lo prostra. Ha paura, terrore, col misterioso interlocutore finge senza ragione di aver rapito la ragazza mentre cerca disperatamente un modo per venire a capo della sua morte, infine si addormenta spossato. Al mattino, però, la ragazza è scomparsa. Il caos degli eventi filtra così nella sua vita quotidiana con un ritmo serrato di fraintendimenti e fatalità, di vertiginosi vuoti di memoria e impossibili verità, in un giallo in cui il luogo del delitto non è che la mente di ognuno di noi.
L'ho letto in libreria, un pezzo per ogni volta che sono andata.
Tutte le volte che mi soffermavo su questo libro ero come una calamita verso di esso, ma non so dire ancora se mi sia piaciuto o meno.
E' un libro strano, particolare, un pò stravagante.
“Camminavo così, come un funambolo senza fune, nessuno mi vedeva: con la sigaretta in mano muovevo le braccia come per tenermi in equilibrio e ogni tanto davo un tiro, cercando con gli occhi una relazione tra i piedi e le mattonelline del marciapiede.”
Come un pò mi sento io certi giorni.
Anche lo stile narrativo è originale: due registri narrativi, con uno si ha la sensazione che la storia sia narrata da un soggetto esterno, da una voce fuori campo, l'altro registro, invece, è la voce del protagonista. Un libro scritto usando la prima e la terza persona, ma scorrevole ed interessante.
Un libro noir con tinte sfumate nel giallo, dal linguaggio destrutturato, il cui filo rosso conduttore è la psicologia del protagonista e forse pure la nostra.
La linea di demarcazione tra il reale e la percezione mentale del lettore non è netta.
Ci si appassiona nel leggerlo, nello scovare le sottese verità di fondo.
Leggendo si ha sempre la sensazione costante che ci sia qualcos'altro. E forse era proprio questo ciò che ha voluto trasmettere l'autore.
E' ambientato in una città senza nome, anche se ci sono riferimenti che ognuno può interpretare a suo modo, secondo il proprio vissuto e ricondurvi un suo luogo, io ho pensato alla Spagna, dicevo, una città simile a tante altre, pagine che pian piano si tramutano in fiumi e strade popolate da gente comune, parole che si districano tra discount e lenticchie col chorizo, tra incertezze e suspence.
La cosa che però non mi va giù è la lunghezza della storia, cioè la circostanza che alcuni passaggi non siano approfonditi e ti lasciano un pò stralunato.
Un libro originale, sicuramente da leggere.
Buona lettura!