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Storia del nuovo cognome

Autore: Boris Stoinich
Testata: Wuz
Data: 22 ottobre 2012

La saga familiare di Elena Ferrante, inaugurata con il romanzo L’amica geniale, si arricchisce di una nuova puntata.
In Storia del nuovo cognome l’io narrante è ancora Lenuccia, la quale racconta gli sviluppi  della sua grande amicizia con Lila e delle esperienze che l’hanno portata ad allontanarsi dal gretto rione napoletano in cui viveva, abitato da individui fermi al palo della povertà morale e materiale e pronti alla violenza pur di non perdere ciò che credono di avere.
Il romanzo inizia con il matrimonio della sedicenne Lila con Stefano Carracci, proprietario di una redditizia salumeria.
L’agiatezza di Stefano sembra promettere a Lila un futuro tranquillo, eppure la giovane appare sin da subito consapevole della condizione di subordinazione che l'aspetta: Stefano, infatti, è violento e instabile, e Lila inizia così la sua vita matrimoniale percorrendo a ritroso il percorso di emancipazione intellettuale e sociale che sembrava esserle destinato.
Mentre Lila appare sempre più disillusa e carica di rancore, Lenuccia si lascia con Antonio e si innamora di Nino Sarratore, giovane universitario di belle speranze.
Lila e Lenuccia in seguito incontrano Nino durante una vacanza ad Ischia: l’incontro, apparentemente casuale, cambia radicalmente la natura del loro sodalizio.
Intorno a questa vicenda centrale si animano i personaggi minori del romanzo: si moltiplicano i conflitti tra le diverse famiglie ed entrano in scena nuovi personaggi con le loro originali psicologie.
La voce narrante di Lenuccia è vibrante: lei è diversa da tutti, tutto dipana e setaccia.
Su tutto è incerta e i suoi dubbi sono limpidi riflessi di intelligenza.
La serrata autocritica cui sottopone le sue scelte è documentazione attenta dei propri moti interiori e testimonianza di chi vorrebbe crescere avendo accanto a sé tutto ciò che è nobile e ricco di spirito.
E’ anche per questo che si affanna pensando alle scelte di vita di Lila, che spesso disapprova e non capisce.

Una cartolina da Napoli negli anni in cui è ambientato il romanzo di Ferrante


Storia del nuovo cognome racconta di metamorfosi: le figure maschili già presenti nel primo romanzo della saga mutano perché ingannate dal proprio orgoglio, divengono bestie divoratrici non appena sentono di aver perduto il controllo sulle proprie mogli e compagne e, cercando di mantenere vivo il retaggio dei propri genitori, non fanno altro che nobilitare il peggio del proprio passato familiare.
Così fa Antonio Cappuccio, così fa Stefano Carracci. Pochi si salvano dall’abbrutimento.
La metamorfosi di Lila e Lenuccia è invece costante e difficilmente qualificabile: si avvicinano e si allontanano, pur indispensabili l’una all’altra diventano ferocemente antagoniste non appena divise dalle diverse ambizioni e dalle traumatiche esperienze sentimentali vissute.

Se l’uscita de L’amica geniale aveva attirato l’attenzione di molti critici per la capacità della Ferrante di conferire luce vera a storie familiari e sentimentali dotate del respiro della  grande narrazione popolare, in Storia del nuovo cognome vengono arricchiti di nuovi motivi d’interesse i temi principali già presenti nel primo romanzo.
La scrittura è sontuosa eppure magistralmente controllata: è facile scovare nell’opera frammenti di testo sorprendenti e momenti monologanti di rara intensità espressiva.
Ancora non si sa quanti volumi costituiranno l’opera, così come rimane misteriosa l’identità dell’autrice (o dell’autore) che si cela dietro il nom de plume: certo è che Storia del nuovo cognome non deluderà le aspettative di chi ha seguito con passione le vicende narrate nel primo capitolo della saga, e sarà capace di conquistare le attenzioni di chi per la prima volta decide di immergersi nei torrenti di questa bella storia.