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"Undercover, niente è come sembra": una storia di amicizia e 'ndrine

Autore: Astolfo Perrongelli
Testata: Altroquotidiano
Data: 29 ottobre 2012

Comincia con due bambini che giocano a pallone con una lattina di birra sulle strade di un paesino dell’Aspromonte, questo giallo dal titolo inequivocabile. “Undercover – Niente è come sembra”, firmato da Roberto Riccardi per le edizioni e/o (p. 224, euro 16) in una collana innovativa e interessante, la Sabot/age varata lo scorso anno da Colomba Rossi e Massimo Carlotto, è davvero una sorpresa, dall’inizio alla fine. Quei due bambini sono Rocco Liguori e Nino Calabrò: figlio del maresciallo del paese il primo, rampollo di una potente casata di ’ndrangheta il secondo. La vita gioca ai dadi col loro destino e li fa ritrovare molti anni dopo, sui fronti opposti di una battaglia senza esclusione di colpi. È la sporca guerra del narcotraffico, combattuta da Liguori nella nuova veste di agente sotto copertura della Direzione antidroga contro un nemico dai mille volti: Los Zetas messicani, i cartelli colombiani, la piovra calabrese. In ballo ci sono sette tonnellate di cocaina, che per raggiungere l’Italia hanno fatto oltre metà del viaggio e sono state stoccate in un magazzino sulla costa del Marocco. Ma in fondo all’indagine c’è un obiettivo ben più importante: la verità sulla misteriosa scomparsa di Nicola Clemente, agente infiltrato prima di Rocco, suo maestro nelle attività undercover, che da un viaggio in Messico non ha più dato notizie. Sullo sfondo di questa trama ricca di colpi di scena una galleria di personaggi: il boss colombiano Carlos Romero e la sua affascinante figlia Rosario, esperta d’arte; il generale Mendieta, passato dall’esercito messicano ai narcos; l’agente della Dea Jack Vettriano; l’ispettore di polizia Vera Morandi con cui Rocco vivrà una relazione mai risolta; il giovane Pedro, uno dei ragazzini che l’industria della coca recluta per raspare dalle piante la sostanza base della droga (il nome di questi ragazzi è raspachìn). Non è la prima prova per

Roberto Riccardi, 46enne da Bari, colonnello dei carabinieri e direttore responsabile della rivista “Il Carabiniere”, per anni impegnato nel servizio operativo proprio in Calabria. Con due uscite nel Giallo Mondadori e due volumi sul tema della Shoah pubblicati da Giuntina, aveva già rivelato le sue doti di narratore. Ma “Undercover – Niente è come sembra” è certamente un libro di svolta, per il respiro internazionale della storia, la complessa architettura della trama e in special modo per il realismo del racconto, dovuto a un’esperienza sul campo evidente fin dalle prime pagine.