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Tra le lamiere contorte

Autore: Massimo Onofri
Testata: Diario
Data: 22 giugno 2007

L'auto incastrata sotto le lamiere di un rimorchio. Una crisi rrespiratoria, per soccussione midollare, risolta con una tracheotomia fatta sul luogo dell'incidente. Il parabrezza dell'auto in frantumi: le schegge che invadono gli occhi. Duplice lesione corneale: con conseguente infezione. Due fratture nella parte sinistra del corpo: si sono rotti tibia e perone della gamba, ulna e radio del braccio. l'uomo che ha subito l'incidente ha ora gli occhi bendati e non può rispondere a nessuna sollecitazione: se non con un leggero movimento della mano, quello con cui comincia a mandare segnali a uno psicoterapeuta. E' un uomo prigioniero del suo corpo al momento paralizzato e inerme. Per chiunque questa sarebbe una tragedia indicibile: ma per Giorgio Soter è molto, molto di più. E', si può davvero dirlo, una specie di contrappasso dantesco. Se l'inferno - e forse è davvero così - fosse una realtà di questa terra.

Giorgio Soter ha 32 anni ed è un giornalista televisivo che lavora per un'emittente locale, TeleOnda 2000. E' ormai abituato - non importa se e quanto inizialmente riluttante - a manippolare le notizie, persino a inventarle quando il caso. Che ora viene aggredito e offeso - ecco il feroce contrappasso - proprio nella sua capacità di comunicare, anche con chi ha di più caro, una bibliotecaria, Chiara, la donna che ama.

Paolo Fallai, giornalista e già autore di libri pr bambini, comincia così il suo romanzo d'esordio: con mano ferma e concentrata. La condizione in cui il suo personaggio è precipitato - lo ripeto - è atroce, am subito avvertiamo che, forse, non tutto il male è venuto per nuocere. Soter non ricorda nulla dell'incidente: epperò ci è immediatamente chiaro che è lì, nella sua misteriosa dinamica, l'anello che non tiene della sua vita attuale. Mentre poi glia rrivano, intermittenti come accecanti flash, i momenti più o meno cruciali della sua vita di giornalista: il cinismo e la spregiudicatezza che, lui volente o no, l'hanno di forza governata. Ma chi è Soter a questo punto della sua vita? O meglio: chi era Soter nel momento in cui quella vita si stava per spezzare?

Soter procede, con l'aiuto di Chiara e dello psicoterapeuta, sulla via della guarigione: ma rilutta, pressato dalle sue antiche colpe di comunicatore, a riperendersi la voce, a ripronunciare la sua prima parola. La riabilitazione, si può dire, va avanti con successo: la riabilitazione del corpo, però, non coincide con quella della vita. Soter, insomma, fisicamente migliora ma, mentre recupera con fatica la memoria, scivola sempre di più dentro un inquietante cono d'ombra. Al cui fondo si trovano, insieme: una biblioteca dove spariscono, strappate da chissà chi, le pagine dei libri più diversi; il disinvolto direttore di TeleOnda 2000; un magistrato con tanto di scorta e separato, perché "ha sfidato i mafiosi". E poi ci sono quei freni che danno il titolo al romanzo: freni di una macchina che, inspiegabilmente, non ha frenato. Freni di un uomo, nel riappropriarsi della vita.

Sarà il lettore a ricomporre le sequenze di quello che, durei sciascianamente, si potrebbe definire il Contesto, criminale, entro cui matura l'incidente. A decidere se in quell'incidente c'è, magari, una notizia, diciamo così, criminis. Per intanto, Soter e le sue paure gli saranno entrate nel cuore. E non è poco.