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Massimo Maugeri: «La letteratura è un social network»

Autore: Ornella Sgroi
Testata: La Sicilia
Data: 17 aprile 2013

Benvenuti al "Trinacria Park". Un luogo in cui la politica si mescola con lo spettacolo e la menzogna manipola interessi economici e personali che ruotano intorno alla nascita di un faraonico parco dei divertimenti. In una piccola isola immaginaria al largo della costa catanese, dove lo scrittore Massimo Maugeri mette in scena il suo ultimo romanzo, edito da e/o nella collana Sabotage curata da Massimo Carlotto e Colomba Rossi, dedicata appunto alla letteratura di "sabotaggio". «Montelava è l'immagine speculare della Sicilia, il suo doppio. Devastata dall'industria siderurgica e dall'edilizia selvaggia, sopraffatta da interessi contrapposti e bugie stratificate. "Trinacria Park" - ci spiega l'autore - è infatti un romanzo visionario, ma anche iperrealistico e spero che possa indurre il lettore a porsi delle domande. Un romanzo non può dare risposte, ma se riesce a suscitare interrogativi allora ha raggiunto l'obiettivo». Tra le pagine dello scrittore catanese, oggi membro della giuria del Premio Strega, ci sono tutte le contraddizioni della sua terra. Soprattutto nel legame che la unisce al popolo cui ha dato i natali. «Il rapporto di qualunque siciliano con la Sicilia è conflittuale per definizione. Il siciliano ama la propria terra, ma è infastidito dalle tante cose che non vanno, così tende a parlarne male ma guai se sono gli altri a farlo. Questa grande conflittualità emotiva provoca quell' "effetto isola" tipico di chi lascia la Sicilia per amarla e odiarla da lontano: un senso di nostalgia frammisto a fastidio». L'autore di "Trinacria Park", invece, la Sicilia non l'ha mai voluta lasciare. Puntando però lo sguardo oltre lo Stretto e diventando uno dei più noti blogger letterari italiani, fondatore di Letteratitudine. it. Un osservatorio privilegiato per studiare l'evoluzione del rapporto in costante divenire tra letteratura tradizionale e accelerazione tecnologica. «Internet ha cambiato il modo di raccontare la letteratura. Se prima la comunicazione letteraria era solo appannaggio di critici e accademici, oggi anche la maggior parte dei cosiddetti "lettori forti" ne parla su blog o social network. Si sono mischiati i diversi piani di fruizione, ma la letteratura in sé rimane sempre espressione artistica del pensiero dell'uomo e delle storie che gli ruotano intorno». A cambiare sono anche i cosiddetti "supporti", con le nuove tecnologie applicate anche all'oggetto libro che comincia a fare i conti con il fenomeno digitale dell'e-book. «Il libro è un oggetto particolare, implica un rapporto fisico con la lettura che è ancestrale e che ci portiamo dentro, nel dna, da secoli. Penso quindi che difficilmente sarà soppiantato del tutto dall'e-book come sta accadendo invece con l'mp3 per la musica. Il problema è piuttosto la pirateria che inizia a dilagare anche con i libri, esistono già siti e forum su cui si scambiano testi in digitale per leggere i libri gratis sui tablet, come accade da tempo per musica e film. Con la differenza che il musicista può almeno compensare le perdite tornando ai concerti, lo scrittore invece non ha strumenti per reagire al fenomeno». A proposito di cambiamenti, Massimo Maugeri oggi fa parte di una nuova leva di scrittori siciliani che stanno portando avanti un nuovo modo di raccontare la Sicilia. Lontano dagli stereotipi fatti propri da letteratura e cinema, soprattutto in materia di mafia. Termine che nel romanzo compare una sola volta. «Credo ci sia a livello inconscio l'esigenza di scrollarsi di dosso il peso della grande tradizione letteraria siciliana. Penso a giganti come Sciascia, oggi è difficile per uno scrittore scrivere una storia di mafia se il modello di riferimento è così alto. I conflitti ancestrali dell'uomo rimangono gli stessi, classici e archetipici, ma si evolve la società e con essa il rapporto che ne deriva con l'uomo. C'è più la voglia di raccontare questi cambiamenti, per inquadrare e interpretare l'evoluzione della società». Il che spiega il fiorire di tanti autori siciliani, che in questo momento rappresentano una nuova fase di vivacità letteraria e culturale in Sicilia. «La gente ha voglia di cultura, c'è un fermento che va incanalato in modo intelligente e non disperso come stanno facendo le istituzioni. Il modo migliore per favorire lo sviluppo del senso critico è incentivare proprio la lettura, perché offre al lettore molteplici punti di vista da confrontare con il proprio. E laddove il senso critico è molto sviluppato, è più difficile che possa attecchire la menzogna».