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Sicilia viva, sotto strati di bugie

Autore: Valerio Evangelisti
Testata: Terzapagina
Data: 15 maggio 2013

Massimo Maugeri è un operatore di cultura tra i più noti. Dirige un importante blog letterario Letteratitudine, conduce una trasmissione radiofonica dedicata interamente alla narrativa su Radio Hinterland, è autore di libri su quelle tematiche e di vari racconti. Lo si attendeva al varco di un romanzo in cui le sue poetiche, dopo essere state esplorate da cima a fondo in sede saggistica, fossero messe in pratica.
Ora lo abbiamo. È questo Trinacria Park. Oggetto letterario difficile da definire. Se la parte conclusiva ha l’andamento di un thriller, non somiglia affatto a un thriller. Non somiglia a nient’altro. La trama stessa, altalenante fra Stati Uniti e Sicilia, è difficile da riassumere. Non ci provo nemmeno. Basti sapere che ha al centro un grande progetto, un Trinacria Park finanziato da capitale americano e destinato a divenire una Disneyland insulare. Attorno un coacervo di interessi, ma soprattutto un mostruoso reticolo di menzogne. Nulla è ciò che sembra, le recite si sovrappongono, si finge per i più svariati motivi. Fingere è l’imperativo generale.
Ecco un’epidemia di colera attribuita a integralisti islamici e dovuta a cause completamente diverse. Ecco una fiction assurda su Portella della Ginestra che, nella sua dabbenaggine intrinseca, possiede un fondo di realtà. Ecco la scoperta di un poema sulle Gorgoni certificato autentico e invece fasullo da cima a fondo. Ecco giochi politici che molti attribuirebbero alla mafia, mentre nascondono interessi persino più concreti di quelli della criminalità organizzata. Un delitto, confinato agli ultimi capitoli, non è ciò che sembra.
I personaggi, poi, sono impossibili da dimenticare. Un attore siculo-americano divenuto noto per uno spot di pannolini, e diventato così famoso da essere intruppato in uno dei mediocri serial italiani. Un regista dagli occhi di diverso colore, poco convinto di ciò che fa e agitato da passioni estranee alla sua professione. Una produttrice statunitense dalla carriera brillantissima, votata alle messinscene ciniche e volgari. Una diva del momento che non sa cosa stia per accaderle. Una giovane rivoluzionaria dai fini discutibili. Politici ambigui, comprimari sordidi, opportunisti a frotte. Tutti quanti intenti a fare della Sicilia un oggetto di spettacolo, un’evidenza labile e ipocrita, una truffa.
Il catanese Maugeri conosce bene la sua materia. Nell’accavallarsi di bugie riesce a mostrarci la Sicilia di oggi, con una scrittura meticolosa, che cura il dettaglio, non trascura il momento ironico o dialettale (nel fondo, però, né ironico né dialettale), accumula gli indizi dietro cui si nasconde la verità. Ma esiste sul serio una verità siciliana? Si direbbe di sì. Per scoprirla, però, occorre liberarsi delle incrostazioni menzognere che si sono accumulate sull’ “isola inesistente” nel corso di decenni, se non di secoli. Dopo si potrà affermare che l’isola esiste per davvero.
La Sicilia dovrebbe essere grata a un Maugeri, deciso ad affermare l’ancestrale consistenza della sua terra, fuori da ogni luogo comune. Il Trinacria Park resti un incubo da dissolvere, non la sintesi di un degrado in atto, mafia o non mafia.