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Quell'iraniana incantata da Totti

Autore: Valerio Piccioni
Testata: La gazzetta dello sport
Data: 29 febbraio 2008

Chissà Sharmin come l'avrebbe vissuta se fosse fuggita dal suo "Centro permanenza temporanea vista stadio" mercoledì sera a Milano, e non a Torino, come nel racconto "Centro permanenza temporanea vista stadio" scritto per la casa editrice e/o dall'ex presidente di Amnesty International , Daniele Scaglione. Nel romanzo, che sarà presntato oggi a Roma (alla Libreria Rinascita, via delle botteghe oscure, 1 ore 18), Sharmin è una ragazza iraniana. A Teheran ha vissuto una piccola grande rivoluzione per un'appassionata di calcio come lei: una piccola società, il Peykan, ha deciso di aprire gli spalti pure alle donne, per cui lo stadio è generalmente vietato. Ma suo padre deve emigrare da perseguitato politico, verso Lione, la città di Iran - Stati Uniti 2-1, Mondiale '98, un posto che si ritroverà alla fine delle pagine, ma che per la famiglia di Sharmin è il ricordo di una giornata in cui Teheran "sembrava diventata un unco essere vivente con una voce enorme e un corpo compatto che invadeva ogni singolo centimetro del suolo cittadino". Ora lei è a Torino. E dentro il Cpt c'è un torneo in uno "dei campi più sgangherati che abbia mai visto". Così sfioccano sfide. Tanto che Brahim racconta: "Bayern sette, Milan cinque".

Ma è un'altra la partita in cui conosce il calcio italiano, scappando dal Cpt perché è come se fosse in fuga sulla fascia Sharmin quando entra nello stadio, l'Olimpico torinese, "piccolissimo" e però "proprio bello". "Vedrò Totti, lo vedrò dal vero". anche se bisogna andarci piano, almeno questo è il consiglio di Piero, il complice tifosissimo del Torino che le parla del "palo di Meroni": "Totti ci piace perché è anti-Juve - dice- però insomma non esagerare, sei pur sempre in mezzo ai tifosi granata". Qualche minuto dopo sarà pure più difficile perché Totti sbaglia un rigore, ma poi segna e succedono molte altre storie. Fuori e dentro il cpt, il luogo dove viene portato chi arriva clandestinamente in Italia.

La storia, in cui tutto è raccontato con delicatezza e ironia, chiede in prestito al calcio i suoi personaggi, le sue atmosfere, la sua popolarità per andare a vedere che cosa succede al di là di quei muri che separano le nostre esistenze da quelle di tante Sharmin. Che sognano Totti e diverse altre cose.