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Quando un parco divertimenti si trasforma in una trappola senza via d'uscita

Autore: Elisabetta Reale
Testata: Gazzetta del Sud
Data: 21 ottobre 2013

Immaginate una piccola isola, proprio vicino alla Sicilia, trasformata in un incantevole parco dei divertimenti, Trinacria Park, che da luogo di svago ed evasione si trasforma in una trappola senza vie d'uscita. Lo ha fatto per voi lo scrittore Massimo Maugeri, voce di primo piano del giornalismo culturale, fondatore del blog letterario "Letteralitudine" e membro della giuria del Premio Strega, con il suo ultimo romanzo, "Trinacria Park". Il volume, vincitore del premio Vittorini, è stato presentato sabato, durante un evento organizzato dalla libreria Mondadori e dall'associazione culturale La Gilda dei Narratori. A dialogare con l'autore il giornalista Francesco Musolino. In quest'ultima fatica letteraria il catanese Maugeri parla della sua Sicilia, in una rinnovata e metaforica chiave noir. Ne viene fuori un romanzo quasi "sperimentale", come egli stesso ha sottolineato, poiché non è possibile attribuibili un genere specifico, «è forse un noir ma non completamente - ha osservato - ha alcuni elementi del thriller e del giallo». Durante la conversazione con Musolino, emersi alcuni degli elementi che caratterizzano la narrazione, incentrata sugli aspetti negativi del "marketing". Un romanzo circolare, dove alla fine nessuno si salva, che ruota intorno al tema dell'apparenza che caratterizza la società contemporanea, legata all'immagine e all'effimero, con la speranza, forse un po' utopica, di produrre un cambiamento grazie alla letteratura.

Teatro della vicenda una piccola isola siciliana dov'è stato appena costruito il Trinacria Park, enorme parco tematico destinato a diventare il più importante d'Europa. Un luogo dove vivere pure la magia del cinema con la possibilità di partecipare al remake di pellicole che hanno reso celebre l'isola di Sicilia. La notorietà della struttura deriva anche dal ritrovamento di alcuni frammenti di un poema epico in greco antico, che narra le appassionanti vicende di tre donne, di un attore balbuziente che deve fare i conti con una tragedia personale, di un giovane aiuto-regista dalle agghiaccianti manie, di un anziano attore chiamato a svolgere il ruolo di direttore artistico nascondendo ben altri intenti.

Gioca anche con il mito, Maugeri: «Ho voluto inserire alcuni elementi mitologici in una storia fortemente visionaria, perché sono convinto che esso sia il grande assente della letteratura odierna ma sia dotato di una forte potenza evocatrice, capace di scavare nell'inconscio».