La Edizioni e/o manda in libreria, in questi giorni di metà settembre, un libro scritto da Alberto Paleari dal titolo L’estro del male (2013). Il libro è un romanzo che parte da un fatto vero riportato dalle cronache del 1860. I fatti reali e la ovvia parte di fantasia inserita dall’autore rendono il libro leggibile e interessante come un thriller.
Antonio Boggia è il protagonista, in negativo, della vicenda narrata nel libro. Nasce nei d’intorni di Milano agli inizi del 1800 da una famiglia poverissima dominata da un padre padrone e dove la fame era una costante per tutti (la cena con una fetta di polenta su cui veniva “strofinata” una trota essiccata era un classico dei tempi), in ogni caso già a dieci anni il ragazzo mostra una certa crudeltà d’animo uccidendo o torturando gli animali.
Dopo circa cinquant’anni lo ritroviamo sposato con figli e “padrone” di una piccola impresa edile. Per acquistare gli attrezzi si è indebitato con un usaraio, non riesce a pagare le rate, così fugge e non rientra a Milano se non dopo la morte dell’usuraio.
Nel frattempo la moglie è morta e i due figli sono andati per la loro strada. Lui vive di lavoretti, prestiti che non restituisce e piccoli imbrogli.
Quando viene a sapere che un suo ex-lavorante ha messo da parte una bella somma di denaro, preso da un raptus lo attira in un magazzino fatiscente da lui affittato e lo uccide con un colpo di scure. Poi, con procure vere ottenute presso un notaio con testimoni assolutamente falsi si appropria dei soldi del suo ex-lavorante conservati da una sua parente.
E’ il suo primo assassinio, ce ne saranno altri, in totale quattro, tre uomini e l’ultima vittima sarà una vecchia e ricca vedova, la signora Perrocchio.
Antonio Boggia sarà scoperto, processato e impiccato sulla pubblica piazza.
Un thriller che ci farà conoscere questo serial killer sia attraverso gli atti ufficiali del processo e sia con una minuziosa ricostruzione della sua vita.
L’autore, nel contempo, ci descrive il modo di vivere, di parlare e di agire in una Milano di metà ottocento, un periodo nel quale l’Italia era tra la dominazione straniera e la ricerca della propria unità.
Il volume è arricchito da disegni dell’epoca con l’immagine di Antonio Boggia, e disegni delle varie fasi della sua vita, dei suoi omicidi e il ritrovamento dei cadaveri seppelliti nel magazzino.