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Trinacria Park, di Massimo Maugeri

Autore: Alessandro Defilippi
Testata: Terzapagina
Data: 20 novembre 2013

Eravamo in molti ad attendere un romanzo di Massimo Maugeri, catanese,  intellettuale di razza e grande comunicatore, capace, con il suo blog Letteratitudine (letteratura, attitudine, latitudine, abitudine, inquietudine…) di concepire uno spazio nuovo per autori e lettori. E finalmente è arrivato Trinacria Park, pubblicato nella bella collana Sabot, diretta da Massimo Carlotto per le edizioni E/O. Trinacria Park è un libro ad un tempo antico e modernissimo. Antico perché intreccia nella sua fitta trama i miti e i sogni di una terra –la Sicilia- in cui la storia ha lasciato il segno con una ricchezza senza confronti. Modernissimo perché parla, attraverso questi sogni e questi miti, della e alla modernità. A noi.

Due parole, ma solo due, sulla trama: in una piccola isola fittizia, Montelava, che orbita intorno alla grande isola, viene edificato un faraonico parco a tema: il Trinacria Park, una sorta di Disneyland alla Norma, dedicato, in parte, alle Gorgoni: Steno, la forte, Euriale, la spaziosa e Medusa, la distruttrice. Il legame con il parco e con la Sicilia è rafforzato anche dal recente ritrovamento dei frammenti di un antico poema, forse omerico. Un grande avvenimento culturale, un grande evento mediatico: tutto bene, dunque? Affatto, poiché, durante la settimana inaugurale  (folta di attori nostrani, sportivi, star hollywoodiane, politici e più inquietanti –possibile?- presenze), si sviluppa, all’interno degli ambienti dorati del parco, un’epidemia mortale. I cadaveri si conteranno a decine e l’isola, con un abile gioco tecnico, si trasforma in un luogo isolato, una sorta di stanza chiusa, come quella dei delitti di tanta letteratura poliziesca classica. In questo ambiente, che si fa rapidamente claustrofobico ed è segnato da eventi meteorologici che paiono preludere a una catastrofe epocale, si snodano le vicende di tre donne, corrispondenti alle tre figure mitologiche delle Gorgoni. Da qui in poi, la storia prende un passo incalzante e misterioso, fino a uno scioglimento che lascia la bocca impastata d’amaro. Niente è quel che sembra; nessuno è davvero innocente.

Romanzo politico, mitico, psicologico? Tutto questo e anche di più, perché fondamentalmente Trinacria Park è un romanzo geografico ed etnologico. Diciamo così perché la storia che narra è indissolubilmente legata alla Sicilia, come i testi di Leonardo Sciascia, che talvolta pare di poter intuire come nume tutelare di questo libro appassionato. Ecco un punto centrale: la passione e la lucida conoscenza che Maugeri ha della sua terra e dei legami sottili che la uniscono alle sorti dell’Italia e dell’Europa.  Nel suo romanzo s’intrecciano i temi forti, come abbiamo già detto, della modernità: la temperie storica e culturale di quest’epoca confusa, il terrorismo, la politica che della cosa pubblica pare ormai non sapere più nulla, la disperata solitudine delle anime. La mano di Maugeri è magistrale nel condurre una storia in cui il personale e il politico s’intrecciano senza soluzione di continuità, gettando uno sguardo freddo e al tempo stesso partecipe –lo sguardo, vien da dire, dei grandi siciliani- su una realtà che cresce intorno a noi e che ci minaccia.